Presentato un documento programmatico in cui si chiede al Governo di rispettare gli impegni presi in materia di contratti, formazione e coinvolgimento dei sindacati nella stesura dell’art. 22 del Patto della Salute

“Fermare l’ingerenza delle Regioni che attraverso gli atti di indirizzo pensano di poter bypassare il confronto sul comma 566 tra le professioni sanitarie”. Questa la priorità emersa dall’Assemblea di Apm – Alleanza per la professione medica – riunitasi nei giorni scorsi dopo la pausa estiva per decidere le attività da mettere in campo a partire dal prossimo autunno.

“Le Regioni fanno il loro gioco è evidente – ha affermato il portavoce Riccardo Cassi – ma noi di Apm non possiamo più tollerare che le questioni che riguardano la sanità italiana e la sua sostenibilità, siano inasprite e bloccate solo ai fini di un risparmio economico”. Cassi ha poi ribadito l’aspettativa che le questioni economiche non diventino lo scudo dietro cui nascondere la sostenibilità reale del Ssn, “che è fatta si dai soldi ma anche dai tanti uomini e donne che lavorano quotidianamente al fianco dei pazienti per tutelare la salute pubblica”.

L’Assemblea ha redatto a conclusione dei lavori un documento programmatico in cui vengono ricordati gli impegni presi dal Governo nel corso dell’incontro tenuto in primavera a palazzo Chigi, durante il quale si era convenuto di affrontare, nell’ambito di Tavoli dedicati, gli argomenti relativi a: valorizzazione della professione medica; coinvolgimento delle organizzazioni sindacali nella stesura dell’art. 22 del Patto della Salute; definizione delle tipologie di contratti flessibili compatibili con l’attività sanitaria all’interno della P.A.; riforma del sistema di formazione dei medici e dei dirigenti sanitari; avvio delle trattative per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro e dell’accordo collettivo nazionale; verifica dell’ambito applicativo del comma 236 della legge di stabilità 2016.

In particolare, per quanto riguarda l’articolo 22 del Patto della Salute l’Assemblea ha rilevato che è venuto a mancare l’assenso delle Regioni sull’accordo raggiunto fra il Ministero della Salute e le OO.SS. “Le Regioni – si legge nel documento – continuano ad eludere ogni tentativo di modifica sostanziale del sistema formativo, per riproporre l’accesso al Ssn di medici senza specializzazione, con l’obiettivo, neppure tanto mascherato, di avere forza lavoro sottopagata per coprire i turni di guardia”.

L’Apm, in conclusione, chiede al Governo di rispettare gli impegni che ha preso con i medici, al Ministro della Salute di riprendere le trattative sull’art. 22 del Patto della Salute e alle Regioni di riconsiderare le loro posizioni sulle scelte di salute, in un quadro di maggior accordo con le rappresentanze dei medici.

- Annuncio pubblicitario -

LASCIA UN COMMENTO O RACCONTACI LA TUA STORIA

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui