Bevere (AGENAS): formazione arma migliore per affrontare con successo le sfide del futuro prossimo

Medici ospedalieri: bene la rappresentanza dei sindacati all’interno della Consulta Nazionale

La Conferenza Stato Regioni ha approvato lo scorso 2 febbraio il provvedimento di riordino della Formazione Continua in Medicina (ECM); un documento di 96 articoli che definisce la governance del sistema ripartendo le competenze amministrative tra Stato e le autonomie territoriali. In particolare, le linee programmatiche e gli obiettivi nazionali saranno di competenza della Commissione nazionale, presieduta dal Ministro della Salute e in carica per tre anni. Alle istituzioni regionali e provinciali spetterà la programmazione delle attività formative secondo le necessità del territorio e dei professionisti. La gestione amministrativa del sistema, invece, farà capo all’AGENAS.
“Un’ottima notizia per tutti i professionisti sanitari”. Questo il commento del Direttore Generale di AGENAS Francesco Bevere. “Per migliorare le performance del nostro servizio sanitario – spiega Bevere – dobbiamo garantire una costante crescita culturale di ogni risorsa impegnata nel sistema salute. Oggi la formazione è l’arma migliore a nostra disposizione per affrontare con successo le sfide del futuro prossimo”. Per i professionisti sanitari il disegno del nuovo Accordo prevede un capovolgimento di prospettiva in attuazione dell’art. 14 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea del 2000, con il passaggio da una visione fondata esclusivamente sull’obbligo formativo verso un sistema che tenga in conto i diritti del professionista. L’obiettivo è quello di “rimuovere gli ostacoli di ordine economico, sociale e geografico che limitano di fatto l’accesso alla formazione continua”. Ulteriori novità inserite sono le previsioni in tema di conflitto di interessi – definito come “ogni situazione nella quale un interesse secondario interferisce o potrebbe interferire con l’interesse primario consistente nell’obiettività, imparzialità, indipendenza della formazione professionale del settore della salute” – e le nuove indicazioni legislative in tema di trasparenza e prevenzione della corruzione.
Positiva anche la reazione dei medici ospedalieri. “L’esigenza di una norma articolata e cogente che mettesse ordine nel sistema ECM era avvertita da tutte le categorie professionali ed in particolare dai medici”, sottolineano Riccardo Cassi, presidente del CIMO, e Alberto Catalano, presidente SPEME, che evidenziano, in particolare, l’importanza dell’articolo 20, relativo la costituzione della Consulta Nazionale. In tale ambito, infatti, sono previste rappresentanze delle organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative a livello nazionale in ambito sanitario. “Con questa presenza – rimarcano Cassi e Catalano – sarà possibile vigilare efficacemente sulla definizione di diritti e doveri, e la CIMO sarà molto attenta su quelli dei Medici dipendenti costretti ad operare in un contesto complesso e legato ad organici sempre più carenti senza dimenticare gli aspetti economici”.
 

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