Per il presidente della Fondazione, Alberto Oliveti, mancherebbero le condizioni

“Non si sono verificate le condizioni dettate all’inizio nella delibera di adesione ad Atlante 2”. Alberto Oliveti, presidente dell’Enpam, l’Ente nazionale di previdenza dei medici e odontoiatri, ha anticipato in un intervista la Sole 24 Ore il disimpegno della Fondazione dal Fondo Atlante 2.

L’ente segue così le orme di Epap (Ente pluricategoriale di chimici, geologi, attuari, agronomi e forestali), Enpacl (Cassa dei consulenti del lavoro), Inarcassa, (ente di previdenza di ingegneri e architetti), Cnpadc (Cassa di Previdenza ed Assistenza Dottori Commercialisti), Enpav (ente nazionale di previdenza dei veterinari) e Cassa forense.

Si ridimensiona notevolmente quindi il fronte che aveva inizialmente appoggiato la delibera dell’Adepp, l’associazione che rappresenta 19 Casse, votata il 25 luglio scorso e passata a maggioranza con 16 favorevoli su 19. La delibera prevedeva l’acquisto dei crediti deteriorati delle banche italiane, ovvero soldi che gli istituti di credito hanno prestato a privati o a imprese che non li stanno rimborsando.

Un investimento ad alto rischio per un valore di 500 milioni di euro, motivato dalle Casse con l’intenzione, tra l’altro, di ridurre il rischio di un’ondata speculativa contro il Paese dopo la pubblicazione, lo scorso 29 luglio, degli stress test sul nostro sistema bancario.

Il ripensamento dell’Enpam nell’ambito dell’Adepp è quello più significativo date le dimensioni dell’Ente che vanta 360mila iscritti e un patrimonio di oltre 17 miliardi di euro.

Oliveti, che peraltro è anche presidente Adepp, ha spiegato che non solo l’offerta tecnica arrivata dopo la delibera Adepp non corrisponde a quella prospettata, ma che manca anche la “manleva” da parte dei ministeri vigilanti per investimenti di questa tipologia. Non sarà di conseguenza convocato neppure l’incontro straordinario del consiglio di amministrazione per deliberare sull’adesione al Fondo.

Il presidente ha anche voluto sottolineare che questo passo indietro non è dovuto al coro di malumori e proteste che la paventata decisione di aderire al Fondo Atlante 2 aveva sollevato tra numerose associazioni e sigle sindacali di area medica.

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