In primo grado era stata condannata per il delitto di appropriazione indebita di cui 606 c.p.p., comma 1, lett. e) per esser stata trovata in possesso dell’autovettura noleggiata e mai restituita
Ma per la donna il reato era insussistente posto che al momento del ritrovamento, ella aveva ancora il contratto “aperto” ed in ogni caso non fu mai contattata per la restituzione del veicolo.
Inutile il tentativo di riformare la sentenza di condanna in assoluzione, perché anche i giudici della Suprema Corte di Cassazione hanno confermato la decisione impugnata, al riguardo evidenziando che secondo il consolidato orientamento giurisprudenziale “integra il delitto di appropriazione indebita l’omessa restituzione della cosa da parte del detentore al legittimo proprietario, se dal comportamento tenuto dal detentore si rilevi, per le modalità del rapporto con la cosa, un’oggettiva interversione del possesso” (Sez. 2, n. 42977/2014).
L’appropriazione indebita
Perché si possa ritenere configurabile il reato di appropriazione indebita occorre cioè un quid pluris rispetto alla mancata ottemperanza alla richiesta di restituzione di un bene oggetto di un rapporto contrattuale ancora vigente in quanto, come evidenziato dalla giurisprudenza di legittimità in passato, “integra il delitto di appropriazione indebita l’omessa restituzione della cosa da parte del detentore al legittimo proprietario, se dal comportamento tenuto dal detentore si rilevi, per le modalità del rapporto con la cosa, un’oggettiva interversione del possesso”.
Sotto questo profilo assumono allora rilevanza condotte come quella del soggetto che conferisce ai beni oggetto di doverosa restituzione, una destinazione ovvero provvede ad una collocazione degli stessi tali da renderli irreperibili in caso di ricerche da parte dell’avente diritto alla restituzione o dell’Autorità Giudiziaria.
Il che è esattamente ciò che era accaduto nel caso in esame ove una delle due autovetture, non era stata mai rinvenuta e l’altra, quella a bordo della quale viaggiava l’imputata al momento del controllo, avrebbe dovuto essere restituita entro due giorni dalla consegna.
La redazione giuridica
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