L’uomo, ricoverato al Policlinico di Tor Vergata, è caduto da una lettiga sbattendo la testa. Dopo tre giorni è deceduto a causa di una emorragia cerebrale
La Procura di Roma ha disposto l’autopsia sul corpo di un 67enne morto nella notte tra il 2 e il 3 gennaio al Policlinico Tor Vergata. I pm hanno aperto un fascicolo per omicidio colposo procedendo al sequestro delle cartelle cliniche. Al momento, tuttavia, nell’inchiesta non figurerebbe alcun indagato. Il paziente, lo scorso 25 dicembre, è caduto da una lettiga del Pronto Soccorso sbattendo violentemente la testa. Secondo i parenti, sarebbe rimasto su quel lettino per cinque giorni consecutivi in attesa che si liberasse un posto. Il sospetto della famiglia è che l’uomo sia stato trascurato.
Secondo la versione fornita dalla struttura sanitaria il 67enne era giunto in ospedale in codice rosso per complesse patologie cardiopolmonari. Data la delicatezza del quadro clinico ne era stato disposto il ricovero immediato in sala Emergenze, l’area del Pronto Soccorso paragonabile a una Terapia Intensiva. I sanitari avrebbero subito approntato gli accertamenti e le terapie del caso.
La notte del 25 dicembre il paziente era “su un lettino, mantenuto in posizione di sicurezza con spondine laterali alzate”.
L’uomo si sarebbe repentinamente spostato per mettersi in piedi pur essendo in ventilazione assistita. Le gravi condizioni di fragilità e debolezza, tuttavia, ne avrebbero determinato la caduta. Un incidente risultato fatale, nonostante i soccorsi immediati prestati dal personale. Dopo tre giorni, infatti, la situazione è precipitata e l’uomo è deceduto a causa di un’emorragia cerebrale. A nulla sarebbe valso il tentativo dei medici di salvarlo attraverso un intervento.
Le indagini sono volte ad accertare se la tragedia si potesse evitare. In particolare, le attenzioni degli inquirenti sono rivolte alla sorveglianza del paziente e alla carenza dei posti letto della struttura, che ha reso necessaria la sistemazione prolungata sulla lettiga.
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