Per la Cassazione, la richiesta di rateizzazione avanzata dal contribuente non dimostra la conoscenza del debito portato dalla cartella di pagamento

In materia tributaria, non costituisce acquiescenza, da parte del contribuente, l’aver chiesto ed ottenuto, senza alcuna riserva, la rateizzazione degli importi indicati nella cartella di pagamento, atteso che non può attribuirsi al puro e semplice riconoscimento d’essere tenuto al pagamento di un tributo, contenuto in atti della procedura di accertamento e di riscossione (denunce, adesioni, pagamenti, domande di rateazione o di altri benefici), l’effetto di precludere ogni contestazione in ordine all’an debeatur, salvo che non siano scaduti i termini di impugnazione e non possa considerarsi estinto il rapporto tributario.

Lo ha chiarito la Cassazione con l’ordinanza n. 12735/2020 pronunciandosi sul ricorso dell’Agenzia delle Entrate e dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione contro la sentenza con cui la Commissione tributaria regionale confermava la decisione della Commissione tributaria provinciale di Cosenza che aveva accolto il ricorso proposto da una S.rl.l contro la cartella di pagamento per crediti erariali in relazione all’anno d’imposta 2005.

La CTR aveva rilevato, tra l’altro, che, ai fini della tempestività del ricorso introduttivo, la richiesta di rateizzazione avanzata dalla contribuente non costituiva acquiescenza e non dimostrava la conoscenza del debito portato dalla cartella di pagamento. Tale considerazione è stata posta a fondamento di uno dei motivi di impugnazione della decisione da parte delle ricorrenti davanti alla Suprema Corte.

I Giudici Ermellini, tuttavia, hanno ritenuto infondata la doglianza ritenendo che il Giudice a quo avesse correttamente escluso che l’istanza di rateazione avanzata dalla contribuente costituisse acquiescenza, rilevando, altresì, ai fini del decorso del termine di impugnazione, che “la presentazione di tale istanza non comportava l’effettiva conoscenza della cartella di pagamento, ben potendo il contribuente richiedere il pagamento rateale per finalità (evitare di subire un’esecuzione o misure cautelari) che non presuppongono il riconoscimento del debito”.

La redazione giuridica

Hai vissuto una situazione simile? Scrivi per una consulenza gratuita a redazione@responsabilecivile.it o invia un sms, anche vocale, al numero WhatsApp 3927945623

Leggi anche:

CARTELLA DI PAGAMENTO RITIRATA DAL FAMILIARE, È REGOLARE LA NOTIFICA?

- Annuncio pubblicitario -

LASCIA UN COMMENTO O RACCONTACI LA TUA STORIA

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui