La Cassazione ha chiarito che il reato di danneggiamento è integrato quando si produce una modificazione della cosa altrui che ne diminuisce in modo apprezzabile il valore o ne impedisce anche parzialmente l’uso

Con la sentenza n. 48615/2019 la Corte di Cassazione si è pronunciata sul ricorso presentato da una donna ritenuta responsabile, in sede di merito, del reato di danneggiamento aggravato per aver graffiato con una chiave il cofano della vettura della parte offesa.

L’imputata aveva proposto ricorso per cassazione, deducendo l’illogicità e contraddittorietà della motivazione. A suo avviso la Corte territoriale aveva disatteso la richiesta di assoluzione nonostante la lieve entità del danno e senza considerare la natura della condotta, l’avvenuto risarcimento del danno e la remissione della querela. In particolare, la sentenza impugnata non aveva tenuto conto che la esiguità del danno era tale da non incidere sulla funzionalità del bene.

I Giudici di Piazza Cavour, tuttavia, hanno ritenuto il ricorso inammissibile per manifesta infondatezza delle doglianze proposte.

La Cassazione ha dapprima chiarito che il reato di danneggiamento di cui all’art. 635 del codice penale si distingue, sotto il profilo del “deterioramento”, da quello di deturpamento o imbrattamento previsto dall’art. 639. Infatti,  mentre il primo produce una modificazione della cosa altrui che ne diminuisce in modo apprezzabile il valore o ne impedisce anche parzialmente l’uso, così dando luogo alla necessità di un intervento ripristinatorio dell’essenza e della funzionalità della cosa stessa, il secondo produce solo un’alterazione temporanea e superficiale della “res” il cui aspetto originario, quindi, quale che sia la spesa da affrontare, è comunque facilmente reintegrabile.

Nel caso in esame, lo sfregio, mediante uso di una chiave, della carrozzeria di un’autovettura, era qualificabile come danneggiamento in quanto costituente non una semplice alterazione estetica, facilmente rimuovibile con una ripulitura, ma una lesione non temporanea o superficiale dell’integrità del veicolo, idonea a diminuirne immediatamente la protezione dai fenomeni atmosferici e di ossidazione.

La redazione giuridica

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