Nel periodo 2005-2015 i malati sono aumentati del 18,4%. Oms: chi è colpito ne parli e cerchi aiuto

Sono circa 322 milioni le persone nel mondo che soffrono di depressione. Una cifra pari al 4,4% della popolazione del pianeta. Tra le persone colpite, solo la metà ha accesso a cure e trattamenti adeguati; questa proporzione cala drasticamente al 10% nei paesi più poveri.
I dati, diffusi dall’Organizzazione mondiale della sanità, evidenziano una crescita con riferimento al periodo 2005-2015, pari al 18,4%. Un trend determinato sia dalla crescita della popolazione mondiale, che da quella dell’aspettativa di vita. Il rischio di cadere preda della depressione, infatti, aumenta nelle fasi più avanzate della vita.
La patologia riguarderebbe il  5,1% della popolazione femminile e il 3,6% di quella maschile, ma tra gli anziani le cifre salgono rispettivamente  al 7,5% e al 5,5%. Non è tuttavia da sottovalutare, secondo gli esperti, la situazione di giovani, donne in dolce attesa e neo mamme. Anche i bambini, a causa dell’aumento delle pressioni sociali, sono meritevoli di maggiori attenzioni e insegnanti e gli psicologi dovrebbero insegnare loro strategie di difesa contro la depressione. Il pericolo di incappare nella malattia, infine, aumenta in caso di povertà, disoccupazione, perdita di una persona amata, malattia fisica e abuso di sostanze.
Il problema della depressione sarà al centro della prossima Giornata mondiale della Salute, in programma il prossimo 7 aprile. Lo slogan scelto dall’Oms per l’occasione è “Depression: let’s talk” (Depressione: parliamone). L’obiettivo è incoraggiare chi ne soffre a parlare della propria esperienza e cercare un aiuto. La malattia, infatti, si manifesta con sintomi come costante tristezza, perdita di interesse nelle attività e bassa stima di sé stessi, accompagnati spesso da poco appetito, sonno disturbato, apatia, scarsa concentrazione. Tali problemi, nei casi più gravi, possono portare al suicidio. Nel 2015 sono state 788.000 le persone che si sono tolte la vita.

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