Il testo prevede pene che arrivano fino a sei anni di carcere in caso di morte

Fino a un anno di reclusione a chi “impone o adotta nei confronti di un minore degli anni 16, sottoposto alla sua responsabilità genitoriale o a lui affidato per ragione di educazione, istruzione, cura, vigilanza o custodia, una dieta alimentare priva di elementi essenziali per la crescita sana ed equilibrata del minore stesso”.

E’ stata presentata alla Camera dei deputati la prima proposta di legge mirata a rendere penalmente perseguibili quei genitori che imponessero ai figli un’alimentazione troppo restrittiva e priva di quegli elementi nutritivi essenziali a una corretta crescita e a un adeguato sviluppo fisico e cognitivo.

La pena prevista aumenta, da due anni e sei mesi di reclusione a quattro anni, se dal fatto “deriva al minore una malattia o una lesione personale permanente”, mentre, in caso di morte, sono previsti da quattro a sei anni di reclusione.

A firmare la proposta di legge è la deputata di Forza Italia, Elvira Savino. Per la parlamentare il testo presentato ha l’obiettivo, in coerenza con il principio costituzionale che impone ai genitori di mantenere i figli e di tutelarne la salute, di “stigmatizzare definitivamente le condotte alimentari incaute e pericolose imposte dai genitori, o da chi ne eserciti le funzioni, a danno dei minori di età”.

“Ormai da anni e, in modo particolare, nell’ultimo decennio – scrive la Savino in premessa al testo – si è andata diffondendo in Italia la credenza che una dieta vegetariana, anche nella sua espressione più rigida della dieta vegana, apporti cospicui benefici alla salute dell’individuo”.

“Nulla v’è da obiettare – prosegue la Savino – se chi sceglie questo stile alimentare è un adulto, consapevole e capace di auto determinarsi comprendendo le conseguenze delle proprie azioni e assumendone la responsabilità. Il problema sorge, tuttavia, quando a essere coinvolti sono i minori”.

La deputata FI spiega che spesso ai figli di genitori che seguono diete vegane o vegetariane, viene imposta un’alimentazione che esclude categoricamente e imprudentemente alimenti di origine animale e loro derivati. “Per adolescenti e bambini – sottolinea Savino – l’alimentazione vegana o vegetariana, è carente di zinco, ferro tipo eme (contenuto in carne e pesce), vitamina D, vitamina B12 e omega-3″, che sarebbero tutte necessarie per un corretto sviluppo.

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