Incremento dell’8% rispetto al 2013. Calano gli iscritti, invece, nel comparto della sanità

Sono stati pubblicati dall’Aran, l’Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni, i dati relativi alle deleghe sindacali. Nonostante si tratti di dati preliminari, fermi al gennaio 2015, l’accertamento fornisce un quadro abbastanza chiaro sull’effettiva rappresentanza sindacale nel mondo della sanità pubblica.

Nell’Area della Dirigenza medica gli iscritti ai sindacati sono 79.324, con una crescita dell’8% rispetto ai 72.689 dell’ultima rilevazione risalente a tre anni fa. L’Anaao-Assomed resta il primo sindacato con 18.542 iscritti, oltre 1000 in più rispetto al 2013. Seguono Cimo, con 8.748 iscritti (contro gli 8.567 del 2013), e Fassid, a quota 8.553 (in crescita rispetto ai 7.292 del 2013).

L’Anaao quindi doppia di fatto i sindacati che seguono nella classifica.“Si tratta per il nostro sindacato – commenta il segretario nazionale Costantino Troise – del nuovo massimo storico in termini di numero di iscritti dal 2000, quando è stato istituito il sistema di rilevazione. Un risultato particolarmente significativo se si considera il calo dell’occupazione nella dirigenza medica e sanitaria, particolarmente marcato per il rigido blocco del turnover di questi anni”.

Troise sottolinea come l’incremento della percentuale di rappresentatività di Anaao ne rinforzi il ruolo, storicamente da sempre rivestito, di principale organizzazione sindacale della dirigenza del Ssn. “Le difficoltà del Ssn e, al suo interno, del ruolo e della identità professionale dei medici e dei dirigenti sanitari – conclude il segretario Anaao – esigono un sindacato più forte, capace anche di interpretare nuove offerte di rappresentanza, per evitare che il costo della crisi, e i tentativi di uscirne, vengano tutti scaricati sui cittadini e sul lavoro professionale”.

Soddisfazione anche da parte di Cimo, che rivendica il primato per quanto riguarda i soli medici. “Ringraziamo tutti coloro che in questi anni ci hanno confermato la loro fiducia – ha affermato il presidente Riccardo Cassi – approvando la nostra scelta di continuare a rappresentare soltanto i medici, anche in un’area allargata ad altre professioni sanitarie, ritenendo che la categoria necessiti di una rappresentanza specifica, la sola in grado di tutelare la peculiarità di una professione che negli ultimi anni è stata una delle più penalizzate in Italia. Noi come sindacato ci siamo sempre impegnati a sostenere i colleghi perché conosciamo bene le criticità del nostro lavoro”.

Nel comparto Sanità le deleghe totali sono invece 275.913, con un calo rispetto alle 278.810 dell’ultima rilevazione relativa al periodo 2013-2015. La Fp Cgil è in testa con 67.461 deleghe, seguita da Fp Cisl a quota 66.070. Il balzo in avanti più significativo è tuttavia quello del Nursind che raccoglie 19.864 deleghe a fronte delle 14.809 del biennio precedente, attestandosi al quinto posto.

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