E’ necessario, inoltre, con riferimento alla formazione universitaria, che il figlio non abbia un proprio reddito o ancora che sia dimostrato il suo rifiuto a lavorare pur avendo ricevuto offerte di occupazione conformi al proprio percorso di studi

“Il diritto del figlio si giustifica nei limiti del perseguimento di un progetto educativo e di un percorso di formazione, nel rispetto delle sue capacità, inclinazioni e aspirazioni purché compatibili con le condizioni economiche dei genitori”. Il principio è stato formulato dalla Corte di Cassazione con l’ordinanza n. 10207/2017.
I Giudici del Palazzaccio hanno quindi ribadito il diritto da parte dei figli di continuare i propri studi oltre quelli relativi alla scuola dell’obbligo, grazie all’aiuto economico da parte dei genitori, sottolineando come tale diritto venga meno quando sussiste uno stato di incapacità economica del genitore innanzi alla spesa di istruzione oppure qualora il figlio percepisca un reddito proprio.
Gli Ermellini, nel caso in esame, hanno sottolineato, in particolare, come per la riduzione dell’assegno di mantenimento versato in favore della prole occorra dimostrare o che il figlio abbia raggiunto un’indipendenza economica effettiva oppure che non abbia alcuna intenzione di lavorare senza una valida motivazione, documentando ad esempio che abbia rifiutato tutte le offerte di lavoro conformi al suo percorso formativo.
Con riferimento alla pretesa da parte dei figli di proseguire i propri studi, con specifico riferimento alla formazione universitaria, si può pertanto desumere che tale diritto possa ritenersi legittimo ove sussistano una serie di condizioni, a partire da una capacità reddituale dei genitori tale da potersi permettere le spese universitarie.
E’ necessario poi che il figlio non abbia un proprio reddito o non abbia rifiutato concrete opportunità lavorative. Infine occorre che il figlio abbia legittimamente scelto di “proseguire il proprio percorso di studi nell’ottica di un utile inserimento nel mondo lavorativo conforme alle proprie aspirazioni professionali”.

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