La donazione samaritana ha attivato un breve protocollo “cross-over” con lo svolgimento di due trapianti, entrambi tecnicamente riusciti

La Rete nazionale trapianti ha registrato una nuova donazione samaritana di rene: si tratta dell’ottava volta che questo avviene in Italia, la prima di quest’anno. Per “donatore samaritano” si intende una persona che offre un rene alla collettività e non a uno specifico ricevente, in modo completamente libero e gratuito.

Il prelievo è avvenuto ad aprile al Policlinico di Milano e ha attivato un breve protocollo “cross-over”. Il rene è stato trapiantato in un paziente in cura presso il Policlinico di Bari. Un familiare del ricevente ha donato a sua volta un rene poi trapiantato nei giorni scorsi al Policlinico San Matteo di Pavia. Entrambi i trapianti sono tecnicamente riusciti, e donatori e riceventi sono tutti e quattro in buone condizioni di salute.

Dal 2015 ad oggi gli otto samaritani italiani hanno permesso la realizzazione di 26 trapianti di rene, grazie al coinvolgimento di 19 coppie donatore/ricevente.

“Certamente si tratta di una scelta eccezionale, tanto da essere vagliata da ben due commissioni di parte terza, una regionale e una nazionale, e infine da un Tribunale ordinario”, precisa il direttore del Centro nazionale trapianti Massimo Cardillo. “Casi del genere sono un’ulteriore conferma che il trapianto da vivente è un’opportunità efficace e sicura sia per chi dona che per chi riceve l’organo. Anche per questo stiamo lavorando a un piano nazionale per incentivare le donazioni tra consanguinei e tra persone con legame affettivo”.

Quest’ultima catena di donazioni è stata coordinata dalla struttura operativa del CNT. Le equipe chirurgiche coinvolte sono state quattro, per un totale di oltre 40 tra medici e infermieri. I due trasporti invece sono stati effettuati nell’ambito del protocollo tra CNT e Polizia Stradale che ha messo a disposizione la propria Lamborghini Huracàn. La vettura è dotata di frigobox appositamente adibito alla conservazione degli organi.

Dietro alla donazione samaritana e ai trapianti cross-over c’è un lavoro lungo e complesso.

“Il prelievo del rene da samaritano si è svolto nel nostro ospedale poco più di un mese fa – spiega Ezio Belleri, direttore generale del Policlinico di Milano – ma il lungo percorso di valutazione clinico-psicologica per il donatore era iniziato già un anno prima. Questa persona, seguita e rimasta in costante contatto con il professor Mariano Ferraresso, direttore della nostra Unità trapianti di rene, ha sempre manifestato con forza il desiderio di una donazione altruistica, ricevendo grande supporto dalla propria famiglia. Nelle donazioni da vivente ricoveriamo i pazienti in coppie, perché c’è chi dona e chi riceve il rene. Con la donazione samaritana, invece, si ricovera solo il donatore e questo è ciò che più coinvolge tutta l’equipe e il personale di reparto. È proprio questa ‘assenza’ che ci fa riflettere ogni volta sul senso del dono e sullo spirito altruistico che muove il samaritano nel suo gesto”.

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