Crediti ECM, chi non sarà in regola entro il 31 dicembre 2016 correrà il rischio di ricevere sanzioni disciplinari e di perdere opportunità di carriera

Il rischio di incappare in sanzioni disciplinati e di avere difficoltà nel cogliere importanti opportunità di carriera è sempre più vicino per chi il 31 dicembre 2016 non sarà in regola con gli ECM del triennio 2014-2016.

E’ quanto emerso dal convegno nazionale “Le professioni sanitarie ed il sistema ECM tra presente e futuro”, a cui hanno partecipato il Consorzio Cogeaps (che gestisce i crediti formativi di tutte le 30 professioni sanitarie), la FNOMCeO e tutti gli Ordini professionali, la Commissione Nazionale Formazione Continua, il Ministero della Salute, i provider ed i professionisti interessati.

“Meglio mettersi in regola”, consiglia dal canto suo la compagnia per i diritti dei medici Consulcesi, “riguardo l’aggiornamento ECM, richiamiamo l’attenzione dei professionisti nel conseguire tutti i 150 i crediti previsti nel triennio 2014-2016, che si chiude appunto il 31 dicembre di quest’anno”.

Nel corso del convegno, spiega Consulcesi, oltre all’annuncio delle nuove regole per il triennio 2017-2019 sono stati affrontati i temi degli obblighi e adempimenti da rispettare e di cosa avviene se non vengono rispettati. “In particolar modo, è stato fatto un esplicito riferimento alle sanzioni di carattere disciplinare, in base alla legge n°148/2011, da parte dei singoli ordinamenti professionali per chi non è ottemperante”.

Non solo. Consulcesi Group sottolinea che l’importanza del rispetto degli obblighi ECM è ormai fondamentale per non perdere opportunità di carriera. “L’ECM vale per gli scatti contrattuali – spiega – ma anche per la valutazione di Dirigenti di Struttura Complessa, la partecipazione alle selezioni per Direzione di Struttura Complessa, l’iscrizione all’Albo dei Medici competenti, l’impiego nel privato accreditato ed in alcuni enti pubblici. Al contrario, invece, chi non si aggiorna rischia di subire pesanti ripercussioni sulla propria attività e nel rapporto di fiducia con i propri pazienti. D’altronde, sull’aggiornamento professionale c’è una forte attenzione per tutte le categorie interessate. Basti pensare, ad esempio, alla rigorosa applicazione delle sanzioni per avvocati e architetti e presto anche per i giornalisti inadempienti. In questa ottica, rappresenta quasi un paradosso che non siano in regola gli operatori sanitari”.

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