Nei prossimi 120 giorni i commissari lavoreranno alla formazione dell’elenco dei futuri Direttori generali mediante una selezione per titoli dei curricula dei candidati

Il Ministero della salute ha emanato nei giorni scorsi due decreti, in ottemperanza della legge n. 171 dello scorso 4 agosto in materia di dirigenza sanitaria. Con il primo provvedimento vengono nominati i cinque componenti della commissione preposta alla valutazione dei curricula dei candidati manager alla dirigenza degli enti del Servizio sanitario nazionale.

Si tratta, nello specifico, di  Gabriella Palmieri , Vice Avvocato Generale dello Stato, Roberta Siliquini, Presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Francesco Bevere, Direttore generale dell’Agenzia nazionale dei servizi sanitari regionali; a questi si affiancano due componenti designati dalla Conferenza Stato-regioni, Giancarlo Ruscitti e Claudio Costa.

La Commissione avrà il compito di formare, previa pubblicazione di un apposito avviso pubblico di selezione per titoli, un elenco nazionale di idonei all’incarico di direttore generale, da cui le Regioni potranno attingere per la nomina dei vertici delle proprie aziende sanitarie.

La seconda direttiva definisce, invece, i parametri utili alla selezione dei futuri Direttori generali. Il provvedimento prevede quattro articoli in base ai quali vengono assegnati i punteggi rispetto alla valutazione delle comprovate esperienze dirigenziali oltre che ai titoli formativi e professionali dei candidati.

L’articolo 1 – “Parametri e criteri” – indica come il punteggio massimo complessivo non possa essere superiore a 100, specificando che la possibilità di essere iscritti all’elenco deriva da un punteggio minimo non inferiore a 75 punti; l’articolo 2 – “Esperienza dirigenziale” – stabilisce che la valutazione dalla commissione di selezione riguarderà esclusivamente le esperienze maturate dal candidato negli ultimi 7 anni, attribuendo un punteggio complessivo massimo non superiore a 46 punti (se il punteggio non raggiungerà quota 21 la commissione non procederà a valutare i titoli successivi); l’articolo 3 – “Titoli formativi e professionali” – dispone che vengono tenuti in considerazione, per un punteggio massimo di 46 punti,  il diploma di laurea nonché eventuali specializzazioni, dottorati di ricerca, master universitari ed altri elementi quali incarichi di docenza e pubblicazioni su riviste nazionali ed internazionali; l’articolo 4 – “Curriculum” – individua, infine, altri specifici elementi valutabili (esperienze dirigenziali, formative, professionali) con un punteggio massimo non superiore a 8 punti.

 

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