Federconsumatori: curioso che compagnie che gestiscono le utenze di energia elettrica e gas possano avere accesso ai dati relativi alle situazioni debitorie dei cittadini

Attivazione di nuovi contratti di energia elettrica e gas negata a chi risulta moroso nei confronti di finanziarie e istituti bancari. A riferirlo è Federconsumatori, sulla base di numerose segnalazioni pervenute ai propri sportelli.

Una situazione che – sottolinea l’Associazione – appare illegittima da ogni punto di vista. “In primis appare curioso – si legge in una nota – come le compagnie che gestiscono le utenze di energia elettrica e gas possano avere accesso ai dati relativi alle situazioni debitorie dei cittadini, in totale spregio della normativa sulla privacy, specialmente trattandosi di dati così sensibili e delicati.

Per Federconsumatori non spetta all’azienda che eroga l’energia sindacare chi abbia diritto o meno all’attivazione dei servizi, a maggior ragione dal momento che l’azienda non può né è tenuta a conoscere la situazione in cui versano gli utenti discriminati attraverso tale politica.

Peraltro sarebbero molti i casi, in Italia, di morosi incolpevoli, che hanno subito un licenziamento o che si trovano in cassa integrazione, che non riescono a far fronte ai propri debiti.

Oppure – evidenzia ancora l’organizzazione – i casi estremi di vittime di ludopatia o vittime di violenza che, a causa del contesto sociale complesso e di estremo disagio in cui vivono, riscontrano molta difficoltà nel reinserimento nella società, ancora di più se vengono loro negati i servizi minimi.

Lo Stato, quindi – secondo Federconsumatori – ha il dovere di tutelare le persone che si trovano in condizioni di disagio sociale vero e comprovato, proteggendole anche dalle politiche discriminatorie delle aziende erogatrici di energia.

“Le pratiche qui denunciate – conclude  la nota – sono in forte crescita e risultano ancor più preoccupanti se contestualizzate nell’attuale fase di dilagante aumento della povertà energetica. Per questo chiediamo al Governo e all’ARERA di avviare un tavolo di confronto per definire al più presto un canale “preferenziale” per i cittadini in forte disagio economico o sociale, affinché vengano attivati gli opportuni strumenti di tutela”.

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