Si tratta di medici, operatori socio-sanitari e componenti delle Commissioni mediche della sede INPS di Trapani, accusati di falsità materiale e ideologica in atti pubblici per la concessione di numerose pensioni di invalidità, anche in assenza dei presupposti previsti dalla legge

Falsità materiale e ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici. Sono i reati contestati a 28 persone, tra medici, assistenti socio-sanitari, membri delle Commissioni Mediche per l’Accertamento dell’Invalidità Civile e delle Commissioni mediche per l’accertamento dell’Handicap dell’Ufficio INPS di Trapani. Nei loro confronti, nelle scorse ore i Carabinieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale e della locale Compagnia, hanno notificato l’avviso di conclusione delle indagini preliminari, emesso dalla Procura della Repubblica, che ha coordinato le indagini.

L’inchiesta rappresenta la prosecuzione dell’operazione Artemisia nella quale, il 21 marzo dello scorso anno erano finiti in manette ventisette soggetti, ritenuti responsabili, a vario titolo, di corruzione, concussione, traffico di influenze illecite, peculato, truffa aggravata, falsità materiale, falsità ideologica, rivelazione ed utilizzazione del segreto d’ufficio, favoreggiamento personale, abuso d’ufficio ed associazione a delinquere segreta finalizzata ad interferire con la pubblica amministrazione. Per altri 5 indagati era invece scattata la misura cautelare del divieto di dimora.

Gli inquirenti avrebbero scoperto uno stabile accordo di corruzione tra un ex deputato regionale siciliano e il responsabile del Centro Medico Legale dell’INPS e poi collaboratore esterno dello stesso ente.

Grazie a tale intesa il primo avrebbe ottenuto la concessione di numerose pensioni di invalidità, anche in assenza dei presupposti previsti dalla legge, a favore di persone da lui segnalate, garantendosi così – secondo le ipotesi accusatorie – l’ampliamento della base di voti per le varie tornate elettorali.

Nello specifico, sulla base dei riscontri delle indagini, le commissioni di riconoscimento di invalidità civile e accertamento dell’handicap non sarebbero state composte secondo quanto previsto dalla normativa vigente e non sarebbero stati eseguiti i dovuti accertamenti sugli aspiranti beneficiari. Ciò nonostante, i componenti avrebbero apposto la propria firma ad attestazione di accertamenti medico legali mai svolti. I casi sospetti individuati sono 162.

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