Sicuramente ti sarà capitato di prendere una “storta” nelle tua vita. Con questo termine si indica una distorsione della caviglia ma in effetti si può distrorcere anche un ginocchio. Comunque quello che conta è fare una buona riabilitazione SEMPRE anche se non si è intervenuti chirurgicamente.

Questo perché le distorsioni determinano una traccia nella RAM del nostro cervello. Questa traccia rimane ben fissa, pronta a perpetuarsi come schema motorio quando l’articolazione in questione si posiziona in modo non corretto. Infatti dopo la prima distorsione ne seguono spesso altre anche a distanza di tempo.

Molti miei utenti mi dicono: “Paolo, sai che ho la caviglia/ginocchio destra/o più debole!? Mi ci faccio sempre male, mai al sinistro!”

Per definizione la rieducazione propriocettiva è una riprogrammazione neuromotoria ottenuta attraverso specifiche stimolazioni dell’intero sistema neuro-motorio.

Per tecnica di ginnastica propriocettiva si intende una continua stimolazione dei recettori periferici, attraverso i quali vengono attivati i circuiti nervosi propriocettivi, tramite specifiche sollecitazioni articolari destabilizzanti (con diversi gradi di carico e difficoltà), che consente di ottimizzare le risposte muscolari, sia in termini di velocità che di precisione.

E va bene… ma che vuol dire?

In pratica, con esercizi su cuscini, tavolette, cilindri di gomma, tappetini e chi più ne ha più ne metta, facciamo sperimentare al nostro cervello nuove possibilità di movimento, pressioni, posizioni, sforzi ecc che cancellano dalla RAM la traccia dell’infortunio!

E fin qui tutto ok, ma spesso non basta. Infatti quando avviene una distorsione solitamente i legamenti, le capsule e i tendini possono danneggiarsi in vari modi. Quindi gli esercizi propriocettivi devono anche rinforzare le strutture tendinee e muscolari per dare nuova stabilità all’articolazione.

Utilizziamo una metafora spero chiara: sei in macchina, prendi una superbuca presente sulle nostre strade, ti ritrovi con la ruota a terra. Vai dal gommista e sostituisci il pneumatico, ma una volta in auto ti accorgi che la tua auto non va più perfettamente dritta. Torni dal gommista che mette appunto la convergenza. Gli lasci altri bei soldi, ma poi l’auto e di nuovo perfetta!

Con la ginnastica propriocettiva ripariamo al danno e rifacciamo la convergenza della tua articolazione.

Ad oggi esistono molte possibilità per sottoporsi alla ginnastica propriocettiva che non è solo per i piedi, si può fare anche per gli arti superiori o il bacino. Tavole in legno, cuscini in gomma, pedane in plastica, pedane elettroniche costosissime.

Detto questo, mi riservo la possibilità di parlare nuovamente di questo argomento in quanto con un gruppo di amici stiamo proprio brevettando un nuovo strumento per la ginnastica propriocettiva. Non ancora pronto per la commercializzazione è tutt’ora in fase di sperimentazione e sembra dare ottimi risultati. Spero davvero di potervene parlare nei primi mesi del prossimo 2017.

Per ora buona lettura e buona giornata.

 

Dr Paolo Scannavini

Fisioterapista e Kinesiologo

Responsabile Fisiopalestra MeRiBen

PNL Pratictioner

Mysa Trainer

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