Secondo i dati della Commissione UE tra i camici bianchi europei che si trasferiscono all’estero oltre la metà proviene dal nostro Paese

Tra i camici bianchi europei, gli italiani rappresentano il 52% di quelli che espatriano. Secondo i dati della Commissione UE si tratta della percentuale più alta del Vecchio continente. Seguono a grande distanza i tedeschi con il 19%.
La regione con il maggior numero di medici che si trasferiscono è il Veneto, dove 80 professionisti sui 1.500 emigrano ogni anno. Secondo Daniele Giordano, Segretario Generale Fp Cgil, i professionisti della sanità veneta sarebbero tra i meno pagati d’Italia. In particolare, nella classifica delle retribuzioni medie, la Regione veneta sarebbe al quart’ultimo posto, ultima nel Nord Italia.
Proprio in questi giorni, raccontano dall’Azienda sanitaria di Padova, gli Emirati Arabi stanno contattando specialisti italiani. L’offerta varia tra i 14 e i 20 mila euro al mese, con tanto di interprete, casa, scuola per i figli, assistenza e autista.

Tornando invece ai Paesi europei, le richieste di camici bianchi arrivano soprattutto da Gran Bretagna, Svizzera, Germania, Francia, Belgio, Olanda.

La ricerca avviene attraverso Linkedin o società di cacciatori di teste straniere specializzate. E a quanto pare l’età non importa. All’ospedale di Padova, ad esmpio, uno specialista di 55 anni ha ricevuto un’offerta dalla Svizzera.
“La situazione italiana è paradossale” spiega il segretario nazionale del sindacato Anaao Assomed Carlo Palermo. “Da una parte alcune regioni decidono di assumere neolaureati, medici in pensione o specialisti dalla Romania perché nelle corsie c’è carenza di medici. Dall’altra ci sono 10 mila medici specializzati in attesa di chiamata, e altri 6 mila che stanno frequentando l’ultimo anno di specializzazione ma nessuno li assume per via del blocco del turn over e del contratto fermo da dieci anni. In tanti vanno via, anche per fare la specializzazione visto che da noi non ci sono borse di studio sufficienti”,
Tra i principali motivi che inducono tanti camici bianchi a lasciare l’Italia figurano la maggiore meritocrazie e le prospettive di carriera migliori all’estero. Oltre naturalmente alle molto più alte. E non solo. Per Palermo in Italia “ci sono condizioni di lavoro disastrose, turni massacranti e rischio collegato”. Inoltre, “lavorare nel privato è decisamente più allettante. Un medico che fa intramoenia nel pubblico viene tassato al 45%, chi invece lavora nel privato grazie alla flat tax per la stessa attività verserà il 15%”.
 
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