I chirurgi sono accusati del decesso di una giovane della provincia di Salerno, morta per un infarto acuto del miocardio dopo un intervento svolto a fine agosto 2019
Avrebbero omesso di svolgere una “indagine strumentale preparatoria finalizzata alla valutazione anatomica delle arterie coronarie”, prima di eseguire l’intervento chirurgico. Durante l’operazione, poi, vi sarebbe stata una “errata manualità chirurgica” che avrebbe provocato “l’occlusione iatrogena dell’arteria circonflessa responsabile dell’infarto acuto del miocardio”. Sono le accuse mosse dalla Procura di Salerno a due medici indagati per omicidio colposo in relazione al decesso di una ragazza di 17 anni, morta dopo un intervento nel settembre del 2019.
Il Giudice per l’udienza preliminare, nelle scorse ore, ha accolto la richiesta di rinvio a giudizio avanzata dal Pubblico ministero titolare del fascicolo.
Nel processo, che inizierà a giugno, è stata chiamata in causa per l’eventuale risarcimento del danno anche l’Azienda sanitaria del capoluogo di provincia campano.
In base a quanto ricostruisce Salerno Today, la giovane a fine agosto 2019 era stata sottoposta a degli accertamenti al cuore nell’ospedale di Cava de’ Tirreni; quindi, la decisione del trasferimento a Salerno per un’operazione.
Una volta finito l’intervento era previsto il ricovero in terapia intensiva, ma la ragazza sarebbe rimasta per più ore nel precedente reparto finché se sue condizioni non si sarebbero aggravate. Nei giorni successivi il quadro clinico sembrava essersi stabilizzato ma il 3 settembre la situazione era nuovamente precipitata e a nulla era valso un nuovo intervento per tentare di salvarle la vita.
Dopo la tragica scomparsa i genitori della vittima si erano rivolti alla magistratura per fare piena luce sull’accaduto e valutare la sussistenza di eventuali responsabilità sanitarie. Da lì l’apertura dell’inchiesta sfociata nel rinvio a giudizio per i due chirurghi.
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