Il Tribunale non ha ravvisato responsabilità in capo a uno specialista in servizio all’ospedale di Cava de’ Tirreni finito a processo dopo il decesso di una donna, morta nel 2014 per un infarto del miocardio
Era finito a processo con l’accusa di omicidio colposo in seguito alla morte di un’anziana nel novembre del 2014. Secondo l’accusa, nello specifico, non avrebbe riconosciuto i segni di un infarto del miocardio costato la vita alla paziente. A distanza di cinque anni si conclude con un’assoluzione il processo nei confronti di un cardiologo all’epoca in servizio nel nosocomio di Cava de’ Tirreni, nel salernitano.
La vicenda è ripercorsa dal quotidiano il Mattino. La donna era giunta in ospedale accompagnata dai figli. Lamentava forti dolori allo stomaco, oltre che vomito. Venne visitata e dimessa con la diagnosi di un’influenza e la prescrizione di una terapia a base di farmaci antidolorifici e calmanti.
Nelle ore successive, tuttavia, le sue condizioni non migliorarono, neppure in seguito alla somministrazione da parte del medico di famiglia di una flebo contro il vomito.
La donna si ripresentò in Pronto soccorso e venne sottoposta a una ecografia. L’accertamento evidenziò la presenza di liquidi nello stomaco e nella zona pelvica, oltre che nei polmoni. Quindi, dopo il consulto di un chirurgo, venne portata in sala operatoria per un intervento alla colecisti. A distanza di due ore morì.
Il medico imputato, chiamato dai colleghi per un consulto, secondo l’ipotesi accusatoria avrebbe agito con “imprudenza, imperizia e negligenza”. In particolare – secondo quanto riferisce il Mattino – non avrebbe diagnosticato un principio di infarto al miocardio in corso, nonostante i segni ben evidenti in ecografia, nella zona dell’addome.
Al termine del dibattimento e dell’audizione dei periti delle parti, il Tribunale, tuttavia, ha ritenuto di respingere la tesi dell’accusa e di non riconoscere alcuna responsabilità in capo allo specialista, assolto perché ‘il fatto non sussiste’. Si attende ora il deposito delle motivazioni della sentenza, anche in vista di un possibile ricorso in appello.
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