Chiesta l’archiviazione del fascicolo per il decesso della 39enne Angela Nesta, alla prima gravidanza, e della figlioletta Elisa

A distanza di nove mesi dalla morte di Angela Nesta e della figlia Elisa, decedute entrambe durante il parto lo scorso 27 dicembre, il Pubblico Ministero ha chiesto l’archiviazione del fascicolo per omicidio colposo aperto dopo la denuncia del compagno della donna.

Sulla vicenda, che aveva attirato l’attenzione dell’opinione pubblica, si era concentrata anche un’indagine del Ministero della Salute, che aveva inviato a Torino i propri ispettori per fare luce sull’accaduto. Ma già a gennaio l’inchiesta ministeriale aveva escluso responsabilità da parte della struttura ospedaliera; i colloqui con il personale sanitario e l’analisi della documentazione avevano evidenziato che erano state poste in essere tutte le manovre necessarie per rianimare la mamma e il feto nel tentativo di fronteggiare un collasso improvviso.

Le indagini della Procura di Torino hanno chiarito che a stroncare la vita di Angela ed Elisa è stata un’embolia amniotica; si tratta di una complicanza rarissima causata dal passaggio del liquido amniotico nella circolazione sanguigna materna, che avrebbe provocato il grave choc che ha fermato il cuore prima della madre e poi della figlioletta.

Per i consulenti non c’erano speranze di poter salvare la donna, e anche per quanto riguarda il decesso della piccola Elisa, la valutazione dei suoi ultimi istanti di vita e la constatazione delle poche chance di sopravvivenza, hanno portato a escludere responsabilità penali da parte del personale medico chiamato a gestire l’emergenza, nello specifico  il medico capoturno e una specializzanda che erano iscritti nel registro degli indagati.

Il legale di parte civile che assiste i familiari di Angela Nesta ha deciso di attendere di avere a disposizione gli atti per valutare la decisione di proseguire la battaglia intraprendendo nuove azioni. Soddisfatto invece, l’avvocato difensore: “Fin dall’inizio, come è anche emerso dall’ispezione ministeriale – ha dichiarato – l’ospedale ha accertato che in questa tragedia non c’è stata responsabilità medica e che tutte le procedure sono state rispettate in una struttura che è davvero di altissimo livello”.

- Annuncio pubblicitario -

LASCIA UN COMMENTO O RACCONTACI LA TUA STORIA

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui