Il Ministro Grillo dispone l’invio di una task force all’ospedale Salesi, dove una mamma ha perso la vita durante una procedura di travaglio indotto per espulsione di feto premorto

Il Ministro della Salute Giulia Grillo ha disposto l’invio di un task force di ispettori ad Ancona per accertare quanto accaduto presso il punto nascita del nosocomio Salesi, dove, nella notte tra sabato 24 e domenica 25 agosto scorso una 34enne è deceduta durante una procedura di travaglio indotto per espulsione di feto premorto.

La donna, di origini tunisine ma da anni residente a Loreto con il marito, era giunta alla 38esima settimana di gravidanza e si era recata in ospedale accusando dolori addominali. Gli accertamenti effettuati avevano evidenziato che il cuoricino della bimba che portava in grembo aveva cessato di battere.

Il personale medico le avrebbe dunque consigliato il parto indotto, anziché il cesareo, per preservare la sua salute riproduttiva. Ma qualcosa è andato storto e la paziente, già mamma di due figli, è andata in arresto cardiocircolatorio.

Sulla vicenda la Procura del capoluogo marchigiano ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, mentre la struttura sanitaria ha avviato un’indagine interna, anche se – come riporta il Resto del Carlino –  i riscontri diagnostici previsti sono stati bloccati dal sequestro delle salme di mamma e feto, disposti dalla magistratura. In una relazione predisposta dall’Azienda ospedaliera si evidenzierebbe che la donna soffriva di diabete gestazionale.

Intanto, il marito della defunta, raggiunto dal Carlino, chiede che venga fatta chiarezza su alcuni aspetti. A partire dalla decisione dei medici di mandare a casa la moglie il mercoledì precedente la tragedia anziché tenerla in osservazione sino al parto, nonostante “l’esito dell’ecografia che aveva mostrato come il feto soffrisse”.

Inoltre, si domanda se fosse necessario far uscire il feto morto attraverso un parto naturale o se fosse stato meglio procedere con un taglio cesareo. “Noi ci siamo messi nelle loro mani, le mani degli esperti, ci siamo fidati” afferma in riferimento al personale medico. L’uomo fa sapere quindi sapere di aver dato mandato a un avvocato di seguire la vicenda.

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