Sempre più Comuni italiani hanno stabilito delle sanzioni per chi decide di mangiare per strada. Firenze è l’ultima città in ordine di tempo, ma non certo l’unica

Mangiare per strada, in alcuni Comuni italiani, non sarà più possibile d’ora in poi senza dover pagare una multa.

Una brutta notizia per gli amanti dello “street food” e del mangiare per strada, che ad esempio a Firenze non potranno più farlo.

A deciderlo è stato il sindaco Dario Nardella che ha firmato un’ordinanza che sarà operativa da oggi 4 settembre fino al 6 gennaio 2019.

Questa coinvolgerà quattro delle strade del centro cittadino maggiormente frequentate dai turisti.

Si tratta di via de’ Neri, piazzale degli Uffizi, piazza del Grano e via della Ninna.

Ma da cosa è nato il provvedimento?

L’idea è quella di ovviare al problema dell’afflusso di turisti che, nel consumare i cibi da asporto, occupano il suolo pubblico.

Il tutto avviene spesso fuori dai locali dove il cibo è stato acquistato, con problemi per residenti e negozianti.

Nelle strade indicate, sarà vietato mangiare per strada nelle fasce orarie 12-15 (pranzo) e 18-22 (cena) consumare alimenti “soffermandosi e trattenendosi, anche singolarmente, sui marciapiedi, sulle soglie di negozi e abitazioni e sulle carreggiate”.

Chi invece contravvenendo all’ordinanza deciderà comunque di mangiare per strada rischierà

il pagamento di una sanzione amministrativa che va da 150 a 500 euro.

I negozi della zona dovranno inoltre esporre in maniera ben visibile alla cliente l’apposita grafica che il Comune ha realizzato per sintetizzare i contenuti dell’ordinanza in italiano e inglese.

Ma questa iniziativa non è la prima di questo tipo.

Destarono scalpore nel 2012 le “Disposizioni urgenti per garantire la tutela delle aree di pregio del centro storico” stabilite dall’allora sindaco di Roma, Gianni Alemanno.

La sua ordinanza “anti-bivacco” vietava di consumare cibi e bevande in diverse aree della “città storica”.

Anche allora, le sanzioni per i trasgressori trovati a sostare per consumare tramezzini e pizzette potevano arrivare fino a 500 euro.

In Sardegna, quest’estate, il sindaco di Cuglieri ha vietato con un’ordinanza il consumo di cibo e bevande nell’arenile dell’arco di S’Archittu.

Ma anche a Venezia il vigente Regolamento di Polizia Urbana vieta alcuni comportamenti allo scopo di salvare il decoro urbano e preservarne l’igiene.

È infatti proibito sostare per consumare cibi o bevande ad esclusione delle aree in concessione ai Pubblici Esercizi. Le sanzioni possono arrivare fino a 200 euro.

 

Leggi anche:

RIFIUTI DAL FINESTRINO: IN ARRIVO MULTE FINO A 425 EURO

- Annuncio pubblicitario -

LASCIA UN COMMENTO O RACCONTACI LA TUA STORIA

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui