Dopo 10 anni revisionate le linee guida per la gestione delle Malattie cardiache congenite, che tengono conto dei recenti sviluppi della medicina.

Novità sulla gestione delle Malattie cardiache congenite. Dopo dieci anni sono infatti state aggiornate le linee guida redatte  dall’American Heart Association (AHA) e dall’American College of Cardiology (ACC).

A guidare la revisione delle linee guida è stata Karen Stout, della Università Washington di Seattle. L’aggiornamento è stato pubblicato dal Journal of the American College of Cardiology e dai siti web delle due società scientifiche americane.

Managemente of Adults with Congenital Heart Disease

Nel report si tiene conto di come i recenti sviluppi della medicina hanno permesso di migliorare la cardiologia pediatrica e la cardiochirurgia congenita. Il 90% dei bambini con una diagnosi di malattia coronarica grave infatti sopravvive ormai fino all’età adulta, la gestione del paziente adulto è quindi centrale.

Le linee guida aiutano il medico a gestire le malattie cardiache congenite. Grazie ad esse si classifica il caso di cardiopatia congenita in base alla complessità in semplice, moderata ed elevata, sulla base dell’anatomia, e in quattro fasi fisiologiche progressivamente peggiori, da A a D, sulla base di sintomi e altre caratteristiche cliniche.

Per la valutazione degli adulti, raccomandano l’elettrocardiografia, così come la risonanza magnetica cardiaca, l’ecocardiografia, la TC cardiaca e/o la cateterizzazione cardiaca. I pazienti, inoltre, dovrebbero ricevere raccomandazioni personalizzate per quel che riguarda sport e attività fisica in generale e dovrebbero sottoporsi anche alla valutazione di eventuale stati di depressione e ansia, da gestire in modo specifico da parte di uno specialista.

Nelle linee guida si consiglia ai medici di adottare programmi integrati, collaborativi e multidisciplinari, soprattutto nei casi di cardiopatia complessa. Mentre raccomandano un’appropriata terapia per affrontare la gravidanza, le malattie cardiovascolari acquisite e malattie acute non cardiache che complicano le cardiopatie.

Le linee guida affrontano nello specifico anche una ventina di lesioni particolari e la loro gestione. Presenti infine oltre 60 domande ad alto impatto relative a fisiopatologia, trattamento, risultati e valutazione del rischio, oltre che con la classificazione di sette categorie di problemi specifici relativi alle malattie cardiache congenite.

Barbara Zampini

 

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