Tra le principali novità, l’adozione della laurea abilitante in medicina e chirurgia, la semplificazione del concorso nazionale per l’acceso alle scuole di specializzazione e lo sblocco delle assunzioni dei precari anche nelle Regioni in piano di rientro

“Apprendiamo con piacere che anche la formazione medica è pronta a entrare nell’impianto normativo di una legge di stabilità 2017 quanto mai di impatto per la sanità”. Esprimono soddisfazione i giovani medici della Sigm sulle proposte emendative alla manovra 2017 presentate la scorsa settimana in Commissione alla Camera dei Deputati.

“L’istituzione della laurea abilitante, la semplificazione delle procedure concorsuali per l’accesso alle scuole di specializzazione così come l’attivazione della scuola di specializzazione di Medicina Generale e Cure Primarie – dichiarano in una nota i camici bianchi Sigm rappresentano tre anelli fondamentali per rinforzare la catena del sistema formativo in medicina e non a caso sono le principali tematiche su cui la nostra Associazione si spende da tempo”.

L’Associazione Italiana Giovani Medici rivede in tali contenuti le proprie storiche richieste oltre che gli obiettivi delle battaglie del Comitato Nazionale Aspiranti Specializzandi (CNAS). Pur riservandosi quindi di suggerire proposte migliorative in sede di successiva revisione, offre da subito ai parlamentari sottoscrittori la propria piena disponibilità a supportarle nel confronto con altri portatori di interesse e nella divulgazione tra i colleghi.

Sigm sottolinea il potenziale grande impatto per i neolaureati della proposta che mira a conferire valore di esame di Stato all’esame finale della laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia. La modifica prevede l’anticipazione dell’attuale tirocinio post-lauream nell’ultimo anno del corso di laurea per un periodo non inferiore a tre mesi. Una novità che, se recepita, “permetterebbe agli studenti iscritti all’attuale quinto anno (ovvero a partire dall’a.a. 2017/2018) di poter beneficiare di questo snellimento burocratico e di una velocizzazione della dinamica di progressione nel proprio iter formativo post lauream e dell’accesso al mondo del lavoro”.

I giovani medici, inoltre, esprimono apprezzamento per il più complesso emendamento che ha l’obiettivo di semplificare l’impianto del concorso nazionale istituendo una graduatoria unica nazionale  e correggendo le principali criticità che si sono registrate nelle precedenti edizioni delle selezioni, a partire dall’inserimento di malus per candidati che intendano iscriversi pur provocando l’abbandono di percorsi formativi già in essere. Lo stesso emendamento, inoltre, prevede l’evoluzione della formazione specifica in medicina generale in disciplina accademica, mediante l’istituzione della Scuola di Specializzazione in Medicina Generale e Cure Primarie.

“Da anni – si ricorda nella nota –  la nostra Associazione è fortemente impegnata nella sensibilizzazione della classe politica sulle condizioni dei medici in formazione specifica in medicina generale, penalizzati in termini di diritti e qualità della formazione rispetto ai colleghi delle altre branche mediche, nonostante un sempre maggiore riconoscimento dell’importanza della medicina generale e delle cure primarie per la sostenibilità ed efficienza del Sistema Sanitario Nazionale. La nuova scuola di specializzazione verrebbe a sostituire sia gli attuali corsi regionali di formazione specifica in medicina generale che le scuole di medicina di comunità e cure primarie, rappresentando al contempo la sintesi e la prosecuzione dei due percorsi di formazione. Auspichiamo a tal fine e vigileremo affinché la massima attenzione venga posta per far si che il bagaglio culturale prodotto nei due percorsi formativi venga trasferito e valorizzato nella nuova Scuola di Specializzazione in Medicina Generale e Cure Primarie”.

Se recepito,  l’emendamento aprirebbe finalmente anche per i futuri medici di medicina generale “la possibilità di pari diritti e opportunità dei colleghi di altre branche mediche, sia dal punto di vista delle opportunità formative sia della tutela dei diritti e del riconoscimento economico mediante la stipula di un contratto annuale di formazione specialistica” pari a 25.000€ lordi annui.

“Non di minor importanza – conclude l’Associazione – un quarto emendamento che consentirebbe alle Regioni in Piano di Rientro di procedere allo sblocco delle assunzioni dei precari storici della sanità, rimuovendo le limitazioni introdotte dalla precedente Legge di Stabilità 2016 e preservando i diritti acquisiti dai medici e non medici vincitori o risultati idonei nei precedenti concorsi a tempo indeterminato”.

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