Il Sindacato chiede il ritiro dell’emendamento al Milleproproghe proposto da Italia Viva che procastina l’applicazione della disciplina vigente per l’attività di controllo dei medici fiscali inps

Lo SMI, Sindacato Medici Italiani, dice no all’emendamento al Decreto Milleproroghe proposto da Italia Viva che propone di continuare ad applicare, senza soluzione di continuità ad esaurimento, le disposizioni che regolano l’attività di controllo dei medici fiscali Inps.

Un no le cui motivazioni –spiega la Responsabile Nazionale Settore Medici Inps dell’organizzazione – partono da lontano, ovvero dall’agosto 2017, quando  venne approvato l’atto di indirizzo per la stipula delle convenzioni tra l’INPS e le organizzazioni sindacali di categoria più rappresentative sul piano nazionale, disciplinando, in questo modo, il rapporto tra l’Istituto previdenziale e i medici di medicina fiscale per lo svolgimento degli accertamenti medico-legali sui lavoratori dipendenti pubblici e privati assenti per malattia. “Questo atto d’indirizzo – sottolinea la rappresentante sindacale – non può essere ignorato”

L’atto d’indirizzo regola la disciplina transitoria da applicarsi agli accertamenti medico legali sui dipendenti pubblici, a decorrere dal 1° settembre 2017.

“In caso di mancata stipula della convenzione tra l’INPS e le Organizzazioni Sindacali di categoria entro il 31 agosto 2017 – prosegue Mattioli – si applica, fino alla stipula della convenzione, la vigente disciplina che regola l’attività dei medici di controllo INPS, compresa la misura del compenso per le attività svolte stabilita dal decreto ministeriale dell’8 maggio 2008, garantendo la disponibilità ad effettuare gli accertamenti medico-legali domiciliari per le assenze per malattia nelle fasce orarie stabilite per i dipendenti sia del comparto pubblico, sia di quello privato”.

Ad oggi non si è stata ancora firmata la convenzione, per cui la norma transitoria continua a mantenere la vigente normativa.

Ma in questi tre anni – evidenzia lo SMI – dal 2017 ad oggi, sono stati fatti passi avanti notevoli: si è attivato un tavolo di trattativa, con molti incontri con l’Inps, che ha inviato una sua bozza di proposta che è stata condivisa dalla maggioranza dei rappresentanti sindacali. Ad oggi mancherebbero da definire solo alcuni dettagli.

“Per queste ragioni – ribadisce Mattioli – siamo contrari all’emendamento della deputata Sara Moretto di Italia Viva perché si continua a chiedere di continuare ad applicare per sempre addirittura le disposizioni emanate nel 2000 e modificate nel 2008 (senza far menzione della convenzione)”. L’emendamento non tiene conto, infatti, dei contenuti dell’atto d’indirizzo che indicano nella stipula della convenzione la soluzione per stabilizzare i medici fiscali.

La conseguenza, quindi, sarebbe quella di costringere la categoria a “restare un comparto medico senza identità, senza futuro, senza tutele, né malattia, né disponibilità remunerata, né contribuzione pensionistica, né assicurazione infortunio sul lavoro”. Per questo, il Sindacato Medici Italiani valuta la presentazione di questa proposta emendativa come il  tentativo di impedire la stipula della convenzione e chiede, invece, la ripresa della trattativa interrotta il 26 novembre 2019 con la convocazione di un incontro urgente con l’Inps, facendo appello ad Italia Viva di ritirare l’emendamento in questione. Il Sindacato Medici italiani – conclude Mattioli – “dichiara la sua disponibilità a firmare la bozza di convenzione proposta dall’Inps”.

Leggi anche:

STABILIZZAZIONE DEI MEDICI INPS, L’APPREZZAMENTO DELLA FNOMCEO

- Annuncio pubblicitario -

LASCIA UN COMMENTO O RACCONTACI LA TUA STORIA

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui