Le Fiamme Gialle avrebbero acquisito una mole ingente di documenti nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Milano sulle morti sospette nelle RSA nel periodo dell’emergenza Coronavirus

La Guardia di Finanza ha effettuato questa mattina delle perquisizioni all’interno del Pio Albergo Trivulzio di Milano, nell’ambito dell’inchiesta aperta dalla Procura del capoluogo lombardo per le morti sospette delle ultime settimane tra gli anziani della struttura. Le ipotesi di reato nei confronti del direttore generale della Rsa sono di epidemia colposa e omicidio colposo.

Secondo quanto riportato da alcune agenzie di stampa, gli uomini delle Fiamme Gialle avrebbero acquisito una “ingente mole di documenti”, tra cartelle cliniche e altri materiali cartacei ed informatici. Gli inquirenti starebbero indagando, in particolare, su eventuali mancanze nei protocolli interni, con specifico riferimento ai dispositivi di sicurezza, che potrebbero aver determinato un numero elevato di morti tra gli anziani ospiti della struttura, nel pieno dell’emergenza Coronavirus.

Nei giorni scorsi vari operatori sanitari della struttura avrebbero denunciato la mancanza di protezioni individuali. Inoltre, in base a quanto emerso da alcune testimonianze, sarebbero stati invitati dalla direzione della Rsa a non indossare le mascherine per non allarmare i pazienti.

Le perquisizioni e le acquisizioni di documenti in corso a Milano sul fronte delle Rsa riguarderebbero, oltre al Pio Albergo Trivulzio, anche un’altra dozzina di strutture. La polizia giudiziaria avrebbe effettuato controlli anche negli uffici della Sacra Famiglia, struttura di Cesano Boscone, e in un’altra residenza a Settimo Milanese. 

“Ci risulta che la Procura si sia mossa anche nelle case di riposo della Bergamasca” afferma Roberto Rossi, responsabile della FP-Cgil di Bergamo. “Già da qualche tempo, alcune strutture hanno ricevuto la visita dei carabinieri del Nas dopo alcune segnalazioni”. In base ai dati raccolti dal sindacato si stima che nelle 65 Rsa della provincia siano almeno 1.500 i decessi dall’inizio dall’emergenza fino alla settimana scorsa, una cifra che equivarrebbe ” al 25 per cento degli ospiti”.

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