Aperta un’inchiesta per fare luce su quanto accaduto a una donna di 53 anni, ricoverata a novembre in una clinica pontina e morta per le complicanze di un intervento chirurgico
Tre medici in servizio presso una clinica della provincia di Latina sono indagati a piede libero per il decesso di una donna di 53 anni, originaria di Roma, morta per le complicanze di un intervento chirurgico svolto lo scorso 14 novembre. L’ipotesi di reato a carico dei camici bianchi è di omicidio colposo.
Come ricostruito dal Messaggero, la paziente, ricoverata per un’ernia strozzata, avrebbe avuto un’insufficienza respiratoria nel corso dell’operazione, tale da richiedere il suo immediato trasferimento all’ospedale di Formia, dove tuttavia si è spenta il 9 dicembre, a distanza di 25 giorni.
Il marito si è quindi rivolto ai carabinieri, intenzionato a fare chiarezza su quanto accaduto. La denuncia ha portato all’apertura di un fascicolo sul caso da parte della Procura della Repubblica di Cassino, che ha iscritto nel registro degli indagati i nomi dei componenti dell’intera équipe che effettuò l’intervento. Nel mirino della magistratura sono finiti, quindi, il chirurgo, l’aiuto chirurgo e l’anestesista, mentre al momento non risulterebbe coinvolto nell’inchiesta il personale sanitario del nosocomio di Formia.
Il sostituto procuratore ha disposto il sequestro della documentazione clinica e ha conferito l’incarico a un medico legale per lo svolgimento dell’esame autoptico, a cui hanno preso parte anche i consulenti delle parti.
Gli accertamenti peritali, i cui esiti sono attesi entro 90 giorni, saranno determinanti per capire cosa sia successo, valutare la sussistenza di eventuali profili di colpa medica e stabilire se la vittima si sarebbe potuta salvare.
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