La magistratura palermitana ha disposto lo svolgimento dell’autopsia per chiarire le cause del decesso di un uomo di 58 anni, morto dopo un intervento alla valvola aortica eseguito in una clinica del capoluogo

La Procura di Palermo ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, al momento senza indagati, sul decesso di un cinquantottenne, morto dopo un intervento alla valvola aortica eseguito in una clinica del capoluogo siciliano.

In base a quanto riportato dal Quotidiano di Sicilia, il paziente avrebbe sofferto di un problema di stenosi alla valvola aortica. In virtù dell’aggravamento delle sue condizioni riscontrato nel corso di una visita specialistica, il cardiologo che lo aveva in cura avrebbe ritenuto di dover intervenire e il paziente, l’8 giugno, sarebbe stato sottoposto a un’operazione di sostituzione della valvola con impianto di una protesi meccanica.

A distanza di una settimana, il 15 giugno, l’uomo sarebbe stato dimesso, ma nelle ore successive avrebbe iniziato a manifestare febbre alta. Il medico di famiglia, interpellato dalla moglie, gli avrebbe prescritto una terapia a base di antibiotici e antipiretici. Al persistere dell’alterazione ed essendo subentrata anche una tachicardia, i parenti avrebbero deciso di portarlo al Pronto soccorso dell’ospedale di Corleone, dove gli sarebbe stata riscontrata una grave sepsi in corso.

Portato d’urgenza nella struttura sanitaria palermitana in cui era stato operato, il paziente sarebbe finito nuovamente sotto ai ferri la rimozione della protesi meccanica aortica appena innestata e la sostituzione con una protesi biologica. Inoltre, gli sarebbe stato impiantato anche un pacemaker.

Il 19 luglio il 58enne avrebbe dovuto iniziare il percorso di riabilitazione ma, una volta dimesso dalla Terapia intensiva per fare ritorno in cardiologia, sarebbe rimasto vittima di una caduta accidentale dovuta a un calo di pressione. Poco dopo sarebbe andato in arresto cardiaco e, nonostante i tentativi di rianimazione praticati dal personale sanitario, è deceduto.

La famiglia si è quindi rivolta alla magistratura chiedendo che venga fatta piena luce su quanto accaduto e che vengano accertate eventuali responsabilità. Il pubblico ministero titolare dell’inchiesta, a tal fine, ha disposto il sequestro della documentazione clinica e lo svolgimento dell’esame autoptico, in programma nelle prossime ore.

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