La professionista andrà a processo per omicidio colposo; è accusata del decesso di una neonata morta dopo un parto con ventosa nell’aprile del 2019 nella bergamasca
Il Giudice per l’udienza preliminare presso il Tribunale di Bergamo ha rinviato a giudizio una ginecologa del Policlinico di Ponte San Pietro, indagata per omicidio colposo in relazione al decesso di una neonata morta dopo un parto con ventosa nell’aprile del 2019. La vita della piccola – come riporta Bergamo News – era durata appena trenta minuti, dalle 21.33 alle 22.03.
I genitori si erano rivolti alla magistratura chiedendo che venisse fatta piena luce sull’accaduto e che venissero valutate eventuali responsabilità sanitarie da parte del personale che aveva assistito la mamma e la piccola in quei drammatici momenti.
Il Pubblico ministero titolare del fascicolo aveva iscritto nel registro degli indagati 13 persone, tra medici, anestesisti, infermieri e ostetriche della struttura sanitaria.
Gli accertamenti peritali eseguiti sul corpicino della piccola avevano portato poi gli inquirenti a restringere le loro attenzioni sulla condotta di una professionista in servizio nell’Unità operativa di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale archiviando le altre posizioni.
Il medico, secondo l’ipotesi accusatoria, avrebbe gestito il travaglio e il parto della mamma della piccola con “imperizia, consistita nella violazione delle linee guida di interpretazioni dei tracciati cardiotocografici e delle buone pratiche clinico-assistenziali”. Inoltre, a detta del Pm, se si fosse deciso di procedere con un taglio cesareo, non oltre le 20, con altissima probabilità si sarebbe prevenuta la morte neonatale. Per la difesa, invece, il tracciato cardiotocografico – riferisce ancora Bergamo News – era regolare e il feto non manifestava nessuna sofferenza o stato di stress.
Il processo nei confronti della dottoressa prenderà il via a gennaio 2022.
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