Per il Sindacato Medici Italiani, nella redazione del Nuovo Patto della Salute “è mancato il coraggio di investire sul medico di MMG come regista della offerta sanitaria per i cittadini”

“Un provvedimento con luci ed ombre”. Così il Segretario Generale del Sindacato Medici Italiani, Pina Onotri,  commenta il varo del Patto della Salute 2019-2022.

“Vi è l’impegno – sottolinea la rappresentante sindacale – di aumentare la spesa per il personale in tre anni, con alcune misure che potranno favorire l’assunzione di un migliaio di nuovi contratti per medici specialisti e altre misure finalizzate all’assunzione di personale. Allo stesso tempo giudichiamo positivo la revisione della normativa sul super ticket con la sua abolizione nel corso del prossimo anno di quello sulle prestazioni specialistiche”.

“Non ci convince, invece – sottolinea Onotri –  quanto previsto per la riorganizzazione delle cure primarie”.

Per lo SMI, il processo di riordino della medicina generale, se ci dovrà essere, deve necessariamente prevedere risorse certe per i rinnovi contrattuali dei MMG. “Questa scelta – evidenzia il segretario generale – non è più rinviabile a fronte della cronica carenza di medici di famiglia, unitamente al fenomeno dell’emigrazione di giovani professionisti all’estero”.

Il Sindacato Medici Italiani rimarca come si aspettasse che nel Patto della Salute fosse contemplata la necessità di una revisione del sistema di formazione anche per i medici di medicina generale. Il tutto prevedendo l’istituzione di una scuola di specializzazione ad hoc. “Sulla carenza di medici – aggiunge Onotri – occorrerebbero scelte di fondo come, ad esempio, un piano straordinario di assunzioni in tutto il paese”.

Invece, “è mancato il coraggio di investire sul medico di MMG come regista della offerta sanitaria per i cittadini”.

Infine, sui fondi integrativi l’organizzazione sindacale  mantiene le sue riserve, “visto che sempre più stanno diventando sostitutivi dell’offerta pubblica”. Per di più “va ricordato che gli stessi fondi integrativi vengono sovvenzionati dalla collettività generale. “Lo SMI –conclude Onotri – vigilerà affinché il sistema sanitario nazionale mantenga il suo carattere pubblico ed universalistico”.

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