Oncologia, la proposta AIOM: accise su sigarette per fondo terapie innovative

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Dal 2010 ad oggi, è aumentato del 20% il numero di italiani vivi dopo un cancro: in Italia si guarisce più che nel resto d’Europa

In soli cinque anni, è cresciuto del 20% il numero di italiani vivi dopo un cancro: si è passati dai 2 milioni e mezzo del 2010, ai 3 milioni del 2015. Numeri importanti che riaccendono la speranza e che, soprattutto alla luce delle ultime scoperte della ricerca scientifica, danno il senso dell’importanza degli investimenti in terapie anche innovative, che permettano di combattere efficacemente il cancro.

È da qui che nasce la proposta dell’AIOM (che rilancia un’iniziativa dell’AIFA): un fondo nazionale per l’oncologia finanziato con il costo delle sigarette.

«Recuperando 1 centesimo a sigaretta potremmo avere un fondo di circa 720 milioni di euro l’anno – spiega il Presidente nazionale AIOM, Carmine Pinto –, vale a dire una cifra che inizia ad avere un senso in un contesto nazionale dove la spesa per farmaci anti-cancro ospedalieri (3.899 milioni di euro) continua ad aumentare: nel 2014 è cresciuta del 9,6% rispetto al 2013 e nei prossimi anni aumenterà a un ritmo difficilmente sostenibile con le risorse messe a disposizione delle Regioni».

Si tratterebbe, spiega Pinto, di uno strumento di «equità sociale», questo perché garantirebbe «uguali diritti di cura e di accesso ai farmaci innovativi in tutte le Regioni del nostro Paese, nell’ambito di una gestione della spesa farmaceutica basata sulla partecipazione e la condivisione di più attori: i Ministeri della Salute e dell’Economia, le Regioni e l’AIFA».

Una proposta che sta raccogliendo consensi trasversali sia da parte dell’AIFA sia da parte dei clinici. Ma non solo. Anche i rappresentanti delle istituzioni e dei pazienti si stanno mobilitando in questa direzione; a guidare la “battaglia” un intergruppo parlamentare che, dopo la richiesta di Salute Dona Onlus, ha intenzione di presentare un emendamento al Decreto Milleproroghe con il quale si istituisca un fondo per farmaci innovatici in oncologia.

«La missione originaria del Servizio Sanitario Nazionale di fornire i servizi in maniera equa e sostenibile rischia oggi di essere snaturata – afferma Annamaria Mancuso, Presidente Salute Donna Onlus -. La pressione esercitata sul sistema in termini di riduzione dei costi ha già provocato effetti pesanti sulla disponibilità delle cure e sono cresciute le preoccupazioni per la salvaguardia dei principi dell’appropriatezza terapeutica e dell’equità. Per noi pazienti l’accesso all’innovazione è essenziale per la nostra sopravvivenza».

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