Per i medici e dirigenti del Ssn l’unica soluzione è una nuova stagione di assunzioni in sanità

Sarebbero settemila i ricorsi presentati fino ad oggi da parte degli operatori del settore sanitario per il mancato rispetto della normativa europea sulla durata dei turni di lavoro. Il dato emerge in occasione del primo anniversario dell’entrata in vigore della legge 161 del 2014 che recepisce la direttiva UE 88/2003 stabilendo, per il comparto sanitario, l’obbligo delle 48 ore di lavoro settimanali e delle 11 ore di riposo consecutive.

Una legge che tuttavia stenta a trovare applicazione, a causa della carenza di personale del nostro sistema sanitario, cui si fa fronte aumentando turni e straordinari o tagliando servizi ai cittadini. “Il nostro Paese – commenta il Segretario Nazionale Anaao Assomed, Costantino Troise – fatica ad adeguare l’orario di lavoro alla normativa europea, lasciando emergere in modo eclatante come i modelli di organizzazione del lavoro sono stati pensati ed imposti sull’idea di una deroga perpetua all’applicazione di regole vigenti da anni in Europa. Regole che certo non nascono per ridurre l’orario dei medici, ma per aumentare la sicurezza delle cure per pazienti ed operatori. Ed in Italia hanno portato alla luce una quantità di lavoro in eccesso, che calcoliamo in circa 10 milioni di ore l’anno, ore non retribuite o recuperate”.

Secondo Anaao neppure l’Università applicherebbe la legge; un sondaggio realizzato da Anaao Giovani basato su cinquecento segnalazioni ricevute dagli specializzandi evidenzierebbe, infatti, come nel 47% dei casi la normativa non viene rispettata in nessuno dei suoi articoli, mentre considerando il mancato rispetto di almeno uno degli articoli la percentuale sale addirittura al 67%.

L’Associazione ribadisce che l’applicazione della legge nella sua interezza è possibile solamente mediante l’assunzione di almeno seimila medici per coprire le carenze di dotazione organica e mediante l’avvio di un confronto in sede contrattuale per disciplinare eventuali deroghe. L’Anaao Assomed chiede quindi al Governo italiano di farsi garante di una corretta applicazione della normativa europea, “impedendo atteggiamenti elusivi da parte delle Regioni e favorendo l’unica soluzione affinché le richieste della Commissione Europea siano rispettate e la sicurezza delle cure garantita: una nuova stagione di assunzioni in sanità”.

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