Con somma e piacevole sorpresa ricevo una sentenza su di un caso in cui lo scrivente aveva citato nel 2013 una paziente che non aveva rispettato gli impegni contrattuali di pagamento assunti nel 2009 per un sinistro stradale mortale che avevo seguito insieme alla mia équipe di psicologi.
La pubblico in quanto la lettura della sentenza che si allega sia chiarificatrice della possibilità da parte del medico legale di parte (libero professionista) di pattuire il proprio compenso in forma di “quota lite”, fatto che fino ad oggi ingenerava diffidenza in molti colleghi medici legali.
Condizione indispensabile è quella di essere dei liberi professionisti o comunque dei non dipendenti del SSN (anche MMG).
Caratteristiche fondamentali del contratto si possono riassumere in:

  • Chiarezza;
  • Proporzionalità tra attività da svolgere e compenso % richiesto e aleatorietà del risultato da ottenere;
  • Zero anticipazione spese da parte del paziente;
  • Descrizione dell’attività da espletare da parte del medico;
  • Precisazione sul fatto che senza raggiungimento del risultato nulla è dovuto al ctp dal paziente o dagli eredi

Pochi concetti (anche se non i soli) quelli esposti che permettono di evidenziare la trasparenza del rapporto medico ctp e paziente/eredi che apre la strada ad un sereno convincimento da parte del giudice.
Nel caso in esame la somma richiesta era di 42000 € circa in quanto era ben specificato nel contratto che la percentuale del patto riguardava anche la somma che sarebbe stata liquidata al figlio minore della vittima.
Ma le motivazioni del rigetto non sono espresse in sentenza per cui andrò a riguardare gli atti di causa e i verbali di udienza per capire meglio la decisione del Giudice.
Uno degli argomenti del corso che l’Accademia della Medicina Legale sta organizzando sarà dedicato anche all’adeguatezza dell’informativa da fornire al paziente/cliente al momento della sottoscrizione del contratto.
Nel caso de quo era talmente chiara e provata che la sig.ra non si è presentata all’interrogatorio autorizzato dal giudice: da buoni intenditori, poche parole!

Dr. Carmelo Galipò

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