Professionisti. In arrivo la tessera professionale europea

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Entra in vigore lunedì 18 gennaio la tessera professionale europea (European Professional Card, EPC).

Introdotta dalla direttiva 55 del 2013, che va a modificare la precedente direttiva 36 del 2005, consente il riconoscimento delle proprie qualifiche professionali all’interno di paesi diversi da quello di residenza attraverso una procedura telematica semplificata a favore di una velocizzazione dell’iter in questione e una maggiore trasparenza per il lavoratore e per il possibile paese ospitante. Al momento solo 5 le professioni interessate per il progetto pilota: infermieri, farmacisti, fisioterapisti, guide alpine e agenti immobiliari, mentre a breve dovrebbero essere coinvolti anche medici e ingegneri.

La Tessera professionale europea consentirà al Paese destinatario di verificare e conoscere le qualifiche professionali del singolo lavoratore richiedente e dimostrerà che il professionista titolare della Tessera ha superato il controllo amministrativo e che le sue qualifiche professionali sono state riconosciute dal Paese estero membro ospitante (o che ha soddisfatto le condizioni previste per la prestazione temporanea di servizi professionali). Per quanto attiene la durata, la tessera ha validità illimitata se il professionista decide di stabilirsi definitivamente in un altro paese, mentre vale solo 18 mesi se la prestazione è di carattere temporaneo.

Per ottenerla è necessario accedere al sistema e creare un account personale nell’apposito sito web. La procedura, che va fatta solo una volta, darà la possibilità di chiedere il riconoscimento delle proprie qualifiche e quindi la possibilità, per il richiedente, di presentare domanda in diversi paesi membri dell’Unione. Dalla presentazione della richiesta variano le tempistiche ( da una settimana entro la quale le autorità competenti dichiarano il ricevimento o richiedono eventuali ulteriori documenti mancanti) fino a un massimo di tre mesi per le professioni che hanno un impatto sulla salute e sulla sicurezza dei pazienti o per chi decide di trasferirsi definitivamente all’estero.

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