Eseguita l’autopsia sul corpo di una donna di 44 anni, ricoverata pochi giorni dopo essere stata punta da un insetto e morta a distanza di due settimane
La Procura di Palermo ha aperto un fascicolo per omicidio colposo, al momento contro ignoti, per fare luce sul decesso di una 44enne punta da un insetto e morta dopo un ricovero di due settimane in ospedale.
Secondo il racconto dei familiari l’episodio si sarebbe verificato lo scorso 28 maggio, mentre la donna si trovava nel terrazzino di casa. Un incidente a cui inizialmente la signora non avrebbe dato particolare peso. A distanza di qualche giorno, però, le sue condizioni sarebbero peggiorate: al gonfiore si sarebbero associati diarrea, vomito ed ecchimosi su tutto il corpo. Da li, il 4 giugno, la decisione di recarsi in Pronto soccorso, al Villa Sofia, dove le sarebbe stato assegnato un codice bianco e dopo giallo.
Da quel momento – come riferito all’Adnkronos dall’avvocato che assiste i congiunti della vittima– la donna sarebbe stata “blindata” per via del Covid-19.
Secondo il legale sarebbe stata sottoposta a quattro tamponi, tutti negativi, e a una visita ginecologica. Per giorni i parenti non sarebbero riusciti a vederla, comunicando con lei solamente tramite cellulare, fino al tragico epilogo della vicenda, con il decesso della paziente lo scorso 17 giugno.
Le indagini dei carabinieri sono partite dopo la denuncia presentata dai figli della signora. I militari hanno sequestrato la cartella clinica e avviato le indagini, mentre sul corpo della donna è stata effettuata l’autopsia. Per i medici della struttura sanitaria del capoluogo siciliano, la morte sarebbe riconducibile a un’embolia al cervello. Ma i parenti vogliono vederci chiaro anche perché, a loro avviso, la signora stava benissimo e non risultavano patologie pregresse.
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