Secondo il rapporto Aci – Istat, nel 2013 si sono registrati 181.227 incidenti stradali con lesioni a persone, 3.385 morti e 257.421 feriti. Dati che segnalano un certo miglioramento rispetto a quelli del 2012: -3,5% per i feriti e un -9,8% di morti in meno. Numeri importanti, vero, ma che fanno restare l’Italia oltre la media europea di decessi per milione di abitanti: 56,2 morti contro le 51,4 registrate in ambito continentale. La frequenza degli incidenti risulta essere più alta tra i giovani tra i 20 e i 24 anni con 29.426 feriti e 305 decessi. Secondo il rapporto, le vittime degli incidenti stradali sono per lo più conducenti dei veicoli (67.9%) mentre pedoni e passeggeri si attestano intorno al 16%. Sulle strade urbane italiane si sono verificati 136.438 incidenti con 184.683 feriti e 1.421 morti, mentre sulle autostrade i sinistri sono stati 9.265, con 15.447 feriti e 321 decessi. Per l’Aci, la gravità degli incidenti aumenta sulle strade extraurbane (escluse le autostrade) registrando 4,63 decessi ogni 100 incidenti contro gli 1,04 sulle strade urbane e 3,46 sulle autostrade. Nella relazione, presentata nel novembre scorso, si parla anche dell’indice di mortalità che raggiunge il suo picco tra le 3 e le 6 del mattino. La domenica risulta essere il giorno della settimana nel quale si registrano il maggior numero di decessi, circa 3 morti ogni 100 incidenti.
Contrastare il fenomeno con “Istantanee di sicurezza”
Per contrastare questo fenomeno, l’Istituto “G. Guarini” di Modena ha creato un progetto dal titolo “Istantanee di sicurezza”, indirizzato alle scuole per formare genitori e studenti sulle giuste prassi da seguire mentre si è al volante. Per Maria Rita Minuzzi, presidente nazionale Moige “i dati nazionali confermano che la direzione intrapresa è quella giusta”. “La sensibilizzazione delle famiglie sul tema dell’educazione stradale – continua la Minuzzi – è il primo passo verso una maggiore sicurezza di tutti gli utenti della strada. È meglio prevenire, piuttosto che contare le vittime, frutto di azioni imprudenti e comportamenti irresponsabili alla guida”.