È partita lunedì 4 maggio #SaveKidsLives,  la terza “settimana mondiale della sicurezza stradale” indetta dall’ ONU  e dedicata alla protezione degli incidenti che coinvolgono bambini e adolescenti. Secondo le stime delle Nazioni Unite, sulle strade nel mondo perdono la vita circa 500 bambini e adolescenti al di sotto dei 18 anni per un totale di oltre 182 mila giovani della strada. I dati italiani, che fanno riferimento al 2013, parlano di una media che supera i 2 bambini morti a settimana per un complessivo di 123 vittime con meno di 18 anni. Numeri spaventosi se si pensa che di queste vittime, ben 47 avevano un’età inferiore ai 14 anni. L’iniziativa, gestita da una coalizione di membri partecipanti alla Road Safety Collaboration delle Nazioni Unite segue i principi del Decade of action, il piano mondiale per la sicurezza stradale 2011 – 2020. La colonna portante di #SaveKidsLives è la dichiarazione dei bambini per la sicurezza stradale ( www.savekidslives2015.org ). L’iniziativa è stata realizzata consultando  bambini di tutto il mondo, i quali hanno dato voce ai loro pensieri, alle loro paure, al loro bisogno di sicurezza.  #SaveKidsLifes mira a sensibilizzare i decisori e tutti coloro che, attraverso azioni di advocacy , agiscono attivamente sul miglioramento della sicurezza stradale.


L’Italia ha dimezzato le vittime rispetto al 2001

In occasione della giornata mondiale del ricordo delle vittime della strada, tenutasi il novembre scorso, il Presidente della Fondazione ANIA, Aldo Minucci, ha parlato della situazione italiana. “Il nostro Paese ha ottenuto risultati importanti in termini di riduzione del numero e della gravità degli incidenti stradali  raggiungendo nel 2013, seppur con ritardo, l’obiettivo del dimezzamento delle vittime della strada rispetto al 2001”. Per Minucci  “ si tratta di un importante traguardo, ottenuto grazie al contributo dei cittadini, delle istituzioni e del settore assicurativo, che da oltre 10 anni si dedica con impegno e passione alla sicurezza stradale attraverso la Fondazione ANIA. Ora dobbiamo continuare a lavorare, anche per raggiungere l’obiettivo fissato dalle Nazioni Unite che prevede l’ulteriore dimezzamento dei morti sulle strade entro il 2020”. Nell’ intervista tratta dal sito de “La Repubblica”, il Presidente dell’ANIA cerca di tracciare una strategia d’azione mirata a ridurre gli incidenti stradali e, di conseguenza, i danni psicologici e fisici che comportano: “La Fondazione ANIA e il settore assicurativo, in collaborazione con la Facoltà di psicologia de La Sapienza, stanno elaborando un progetto di supporto psicologico post incidente, unico a livello internazionale, che si pone l’obiettivo di occuparsi in modo professionale delle conseguenze psicologiche del trauma provocato da un sinistro stradale. Si tratta di avere quell’attenzione necessaria per chi, oltre a subire il trauma di una perdita, diventa vittima una seconda volta perché abbandonato a se stesso”.

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