Suicida durante il ricovero in ospedale: indagati due medici

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A un anno dalla morte della donna di Siracusa, suicida durante il ricovero in ospedale, c’è una svolta nelle indagini: due medici risultano ora indagati

La Procura della Repubblica ha concluso le indagini sulla morte di A.S., la donna di 48 anni suicida durante il ricovero in ospedale a Siracusa, nel 2017.

È stata infatti notificata la chiusura delle indagini a due medici del reparto di prima emergenza dell’ospedale. Entrambi risultano ora indagati. L’ipotesi di reato che il pm Salvatore Grillo gli contesta è di omicidio colposo.

La vicenda

La vittima, suicida durante il ricovero in ospedale Umberto I di Siracusa, aveva 48 anni. Si trovava lì perché aveva tentato di togliersi la vita ingerendo candeggina. La donna stava attraversando un difficile momento. Dopo aver subito un intervento chirurgico sei mesi prima al Cannizzaro di Catania, per lei, il decorso post operatorio era stato un autentico calvario. Così avrebbe deciso di uccidersi non potendo sopportare più gli atroci dolori che l’affliggevano, insieme a una invalidità permanente.

Il giorno della tragedia, dopo essere stata visitata dai sanitari dell’Umberto I, che le avrebbero attaccato una flebo, sarebbe stata lasciata sola.

Poco dopo, avrebbe portato a termine il suo intento suicida, lanciandosi da una finestra del reparto di prima emergenza dell’Umberto I.

La donna è caduta da un’altezza di tre metri ed è deceduta poi 8 ore dopo.

A chiedere giustizia per la 48enne, suicida durante il ricovero, è stato l’avvocato Emanuele Scorpo, fratello della donna. È stato un suo esposto, infatti, a far partire così l’inchiesta della Procura di Siracusa.

Da questo era emerso che la paziente non poteva essere lasciata da sola, come invece avvenne. Ma che, soprattutto, la donna andava controllata, proprio per avere tentato in precedenza il suicidio.

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