“I medici sono stati esclusi”, così ha affermato in merito al tavolo sulle pensioni tenutosi a Palazzo Chigi Guido Quici, presidente del Cimo-Cida

Il tavolo sulle pensioni che si è tenuto ieri a Palazzo Chigi ha coinvolto sindacati confederali e governo.
Tuttavia,  secondo Guido Quici, presidente del Cimo-Cida, questo incontro non ha coinvolto i medici.

Secondo Quici, infatti, è molto grave che a questo tavolo non mi fossero rappresentanti della categoria.

A suo avviso, la loro è l’unica figura “che è in grado di collegare la durata della vita alle condizioni sanitarie dei territori e che conosce lo stato della sanità nelle Regioni dove la speranza di vita è al di sotto della media nazionale”.
“Trovo quantomeno singolare –ha dichiarato Quici – che si discuta di speranza di vita e pensioni senza che sia presente un interlocutore ‘tecnico’ che sappia leggere i dati al di là del loro mero significato statistico”.
“A parte il fatto – prosegue – che sarebbe opportuno sentire la nostra voce anche in tema di lavoro usurante e stress lavoro-correlato (mi riferisco allo stress dei medici del pronto soccorso, con turni di notte, diagnosi fatte in codice rosso o giallo), è il concetto stesso di aspettativa di vita che va contestualizzato per avere realmente senso”.

Commentando gli ultimi dati Istat sull’aumento dell’età pensionabile, Quici ha definito “surreale” applicare le conseguenze della durata della vita ai lavoratori, “quando la variazione positiva registrata nel 2016 riguarda chi non lavora più”.

“Se poi leggiamo -prosegue il presidente di Cimo-Cida- il documento integrale dell’Istat, e non il solo comunicato stampa, i primi dati del 2017 attestano un massimo di mortalità nel mese di gennaio con oltre 75 mila decessi (da ricollegare al picco influenzale dell’inverno 2016-2017). Nel complesso, nel periodo gennaio-maggio 2017, si sono avuti 294 mila decessi, contro i 268 mila del 2016 e i 292 mila del 2015”.
Secondo il parere del Presidente di Cimo-Cida, se si vuole realmente dare un valore aggiunto al tavolo sulle pensioni, sarebbe importante consultare anche i medici.
“Dal punto di vista istituzionale, ad esempio, perché non pensare all’Istituto superiore di sanità o all’Agenas?”.
“Noi come Cimo – afferma Quici – offriamo la nostra collaborazione e il nostro contributo ad arricchire il tavolo di consultazione, sia dal punto di vista sanitario, sia dal punto di vista sindacale”.
“Ci sembra – ha concluso – una premessa indispensabile per arrivare con idee più chiare al tavolo politico di lunedì prossimo che dovrebbe prendere decisioni che riguardano la vita di tutti i cittadini italiani”.
 
 
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