Resta aperto il contenzioso civile per il risarcimento del danno chiesto dai figli della paziente, morta nel 2019 a causa di una trasfusione di sangue sbagliata
Hanno patteggiato 13 mesi, con sospensione della pena, il medico e l’infermiere in servizio all’ospedale di Vimercate nel settembre 2019, accusati di omicidio colposo per la morte di una anziana di 84 anni, morta a causa di una trasfusione sbagliata. Alla vittima, reduce da intervento chirurgico al femore, era stato infatti trasfuso fatalmente il sangue di un’altra paziente, sua omonima, che aveva un gruppo sanguigno incompatibile. Trasferita in rianimazione, la donna era deceduta a distanza di pochi giorni.
La vicenda aveva portato all’apertura di un fascicolo da parte della Procura di Monza, che dopo aver acquisito la documentazione clinica era risalita agli operatori sanitari che avevano autorizzato la flebo, iscrivendoli nel registro degli indagati. Sul caso era stata aperta, parallelamente, anche una indagine disciplinare interna al nosocomio, che tuttavia non ha prodotto alcuna sanzione, mentre anche il Ministero della Salute e la Regione Lombardia avevano inviato i propri ispettori per capire cosa non avesse funzionato, determinando la tragedia.
Nelle scorse ore, il Giudice per l’udienza preliminare – come riferisce il Giorno – ha accolto la richiesta di patteggiamento presentata dai legali della difesa, precedentemente concordata con il pubblico ministero titolare delle indagini.
Sul versante civile resta invece aperto il contenzioso tra il nosocomio brianzolo e i i figli della signora defunta, che chiedono il risarcimento del danno subito. La vicenda, tuttavia, potrebbe risolversi con una mediazione tra le parti, che avrebbero avviato un tentativo di conciliazione. Una prima offerta proposta dalla struttura sanitaria lo scorso giugno era stata ritenuta insufficiente dalla famiglia.
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