Il Gip di Vicenza ha emesso un’ordinanza di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente di una somma pari a oltre 89 mila euro nei confronti di un camice bianco accusato di truffa al Ssn e evasione fiscale

Dal 2010 al 2016 avrebbe gestito due studi di ginecologia e offerto prestazioni per due centri medici privati per oltre 25 ore settimanali complessive nonostante avesse dichiarato di effettuare attività libero-professionale di tipo occasionale senza mai superare le 5 ore settimanali. Il tutto per non incorrere nella riduzione dei pazienti da assistere (37,5 per ogni ora eccedente le 5) e conseguentemente nei minori compensi e indennità riconosciuti dall’Accordo Collettivo Nazionale.

E’ quanto emerso dagli accertamenti condotti dalla Guardia di Finanza di Vicenza sull’operato di un camice bianco di 63 anni, legato da un rapporto convenzionale con il Servizio Sanitario Nazionale presso l’Azienda ULSS 5 di Arzignano.

Il professionista, quindi, è stato denunciato per il reato di truffa aggravata, avendo percepito indebitamente compensi dal Servizio Sanitario Nazionale per un importo pari a circa 89mila euro. 

Le indagini condotte dalla Fiamme Gialle  hanno inoltre evidenziato che il dottore avrebbe reso annualmente centinaia di prestazioni sanitarie a fronte delle quali avrebbe emesso parcelle o ricevute che non sono state registrate, né dichiarate (per effetto della tenuta di una doppia contabilità), realizzando così anche una significativa evasione fiscale. 

Il Gip di Vicenza, pertanto, condividendo le ipotesi accusatorie, ha emesso l’ordinanza di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente della somma sul conto corrente del ginecologo.

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