Il chirurgo toracico era accusato di aver proposto ad alcuni pazienti ammalati di tumore e in lista di attesa per un intervento di farsi operare in strutture estere dietro pagamento di cifre consistenti di denaro

Solo poche settimane fa il Comitato per l’assegnazione del Nobel del Karolinska Instituet di Stoccolma aveva fatto sapere di aver allontanato due dei suoi membri per il ruolo avuto nella vicenda del chirurgo italiano Paolo Macchiarini, licenziato lo scorso anno dallo stesso istituto per aver falsificato il proprio curriculum nonché i risultati dei propri studi.

Oggi si torna a parlare del medico toscano in relazione alle sue vicende giudiziarie italiane. Il Gup del Tribunale di Firenze ha infatti assolto Macchiarini con formula piena in relazione al procedimento che vedeva il chirurgo toracico accusato di truffa e tentata truffa ai danni di una decina di pazienti dell’Ospedale Careggi tra il 2009 e il 2012.

Secondo il Pm, che aveva avanzato una richiesta di condanna di 2 anni e 6 mesi, Macchiarini avrebbe proposto a tali pazienti, alcuni dei quali affetti da tumore in stadio avanzato, di farsi operare da lui in strutture private estere di sua fiducia, con conseguente aggravio di costi, sostenendo che presso il nosocomio fiorentino i tempi di attesa sarebbero stati troppo lunghi.

Il chirurgo, primo medico al mondo a eseguire un trapianto di trachea con l’utilizzo di cellule staminali, era già stato processato e prosciolto dal gip del Tribunale di Firenze per le stesse accuse; la Cassazione, tuttavia, aveva cancellato la sentenza disponendo che il processo fosse da rifare. Ora la nuova assoluzione anche se il chirurgo resta sotto processo a Firenze per le accuse di abuso d’ufficio e falso. Caduta nei suoi confronti anche l’accusa di peculato ai danni di un paziente, mentre sono stati negati i risarcimenti alla vedova di un paziente e al Policlinico fiorentino, costituitisi parti civili nel processo.

Assieme a Macchiarini sono stati assolti con formula piena perché il fatto non sussiste anche l’ex direttore generale e l’ex direttore sanitario dell’Azienda ospedaliera Careggi, accusati di rifiuto di atti d’ufficio per non aver adottato iniziative a seguito delle segnalazioni ricevute sulla presunta irregolare tenuta delle liste operatorie nel reparto di chirurgia toracica. Prosciolti anche tre collaboratori del chirurgo e una caposala.

Dalla Russia, il camice bianco ha fatto sapere, attraverso i suoi legali, di sentirsi sollevato per la sentenza che lo scagiona da un’accusa ritenuta la più infamante moralmente per un medico in quanto implicava un rapporto di scorrettezza verso i suoi pazienti.

Soddisfatto anche il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, che come assessore alla sanità all’epoca dei fatti aveva fortemente voluto il medico al Careggi riportandolo in Italia dalla Spagna. “Avevamo ragione noi –ha commentato il governatore su Facebook -. Una brutta vicenda giudiziaria con arresto in corsia ha fatto perdere alla Toscana un grande chirurgo che era stato ben gestito dalla dirigenza sanitaria”.

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