Sedati con psicofarmaci e barbiturici, gli anziani maltrattati subivano anche insulti e percosse. Emesse quattro ordinanze di custodia cautelare 

Barbiturici e psicofarmaci per sedare gli ospiti di una casa famiglia. Ma anche insulti, schiaffi e sputi ai danni dei poveri anziani maltrattati. Condotte che hanno portato il Gip di Bologna a emettere, su richiesta del Pubblico ministero, quattro ordinanze di custodia cautelare.

I destinatari del provvedimento sono il titolare di una struttura per anziani di San Lazzaro, finito in carcere, oltre alla coordinatrice del centro e a una collaboratrice, poste ai domiciliari. Nel registro degli indagati della Procura figurano poi i nomi di tre dipendenti della struttura e  della compagna del titolare. I reati ipotizzati a loro carico sono, avario titolo: maltrattamenti aggravati da futili motivi ai danni di persone di minor difesa, abuso del rapporto fiduciario, lesioni aggravate.

Sul titolare pende anche l’accusa di esercizio abusivo della professione sanitaria. L’uomo, un ex infermiere, avrebbe cambiato le terapie somministrate ai pazienti dai rispettivi medici. Il tutto anche grazie ai timbri e i ricettari forniti da un medico di base compiacente che gli avrebbe delegato le sue funzioni sanitarie. Il camice bianco, a sua volta indagato, è stato interdetto dall’esercizio della professione.

Le vittime sono sei assistiti di età compresa tra i 60 e i 90 anni, i cui familiari avrebbero pagato rette oscillanti tra i 1500 e i 3000 euro al mese. I parenti non sospettavano nulla.

Nei rari casi in cui avevano segnalato delle stranezze, il titolare li avrebbe giustificati come sintomi di quanto sofferto dai pazienti. Quanto accadeva all’interno della casa famiglia è emerso grazie alle intercettazioni telefoniche: “lo riduci come uno zombie”, “se campa campa, se muore arrivederci”: sarebbero alcune delle frasi carpite dai dialoghi tra il personale della struttura.

A determinare l’intervento dei carabinieri sarebbe stata in particolare una frase riferita alle condizioni di uno degli ospiti: “dice che non fa niente, e se è andato in blocco renale fa finta di niente e fa lui la pipì nel pannolone”. I militari sono quindi intervenuti con la scusa di un controllo di routine e hanno fatto portar via il paziente in questione. L’uomo sarebbe effettivamente andato in blocco renale e ora sarebbe ricoverato in gravi condizioni al Sant’Orsola.

“L’operazione – scrive il Gip – ci ha consentito di salvare la vita a due pazienti. Quello che è emerso dalle indagini è una gestione degli anziani inaccettabile, sicuramente con il contenimento fisico e la somministrazione di benzodiazepine”. Secondo il Procuratore capo di Bologna le posizioni di alcuni indagati potrebbero aggravarsi. Visti i danni psichici e fisici provocati agli anziani maltrattati, potrebbe essere ipotizzato il reato di tortura.

La struttura è stata posta sotto sequestro e affidata alla Ausl. Le perquisizioni hanno portato al ritrovamento anche di alcuni farmaci ospedalieri. Un fatto grave, sottolineano i NAS, perché probabilmente qualcuno ha sottratto i medicinali da un nosocomio per darli alla struttura privata.

 

Hai vissuto un’esperienza simile? Scrivi per una consulenza gratuita a redazione@responsabilecivile.it o invia un sms, anche vocale, al numero WhatsApp 3927945623

 

Leggi anche:

MALTRATTAMENTI E SEQUESTRO DI PERSONA, 7 ARRESTI IN PROVINCIA DI LATINA

- Annuncio pubblicitario -

LASCIA UN COMMENTO O RACCONTACI LA TUA STORIA

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui