E’ il risultato delle attività condotte negli ultimi mesi dal NAS di Bologna nell’ambito della lotta al fenomeno dell’ esercizio abusivo della professione medica

Pseudo dietologi che prescrivevano diete dimagranti; odontotecnici che svolgevano mansioni di esclusiva pertinenza dell’odontoiatra; pseudo fisioterapisti, che agivano su pazienti con difficoltà motorie; pseudo infermieri. Sono complessivamente 22 le persone denunciate a piede libero dai Carabinieri del NAS di Bologna per avere svolto o tollerato l’ esercizio abusivo della professione medica.

Il dato si riferisce alle attività di vigilanza poste in essere dai militari del Nucleo Anti Sofisticazioni a partire dal secondo semestre dello scorso anno. Le indagini hanno interessato 60 strutture tra studi medici, poliambulatori, studi dentistici e studi fisioterapici situati nelle province di Bologna, Ferrara, Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini.

I carabinieri, hanno rilevato numerose situazioni di non conformità con risvolti di rilevanza penale e amministrativa.

Nel bolognese sono stati scoperti falsi dentisti che operavano nel cavo orale dei loro pazienti con la complicità del medico dentista. I carabinieri, inoltre, hanno scovato un falso biologo che prescriveva, presso un centro estetico, piani alimentari e diete dimagranti. E ancora un fisioterapista che praticava massaggi terapeutici, laser terapia e tecarterapia in assenza di titoli abilitativi. In totale le persone denunciate sono state 13. Tra loro anche un medico chirurgo che aveva sottratto e fatto uso improprio di farmaci ad azione anestetizzante.

In provincia di Ferrara, i militari hanno sorpreso cinque persone che svolgevano, all’interno di due strutture ricettive per anziani, la professione sanitaria di infermiere. Il tutto in assenza di titoli di abilitazione dello Stato.

Nella zona di Forlì-Cesena, infine, l’attività dei NAS ha permesso di stanar e alcuni odontotecnici che svolgevano mansioni riservate prettamente al medico–dentista. Quattro persone sono quindi state denunciate per truffa ai danni degli ignari pazienti. Due strutture sanitarie, inoltre, sono state sottoposte a sequestro in quanto prive dei requisiti organizzativi e strutturali previsti dalla normativa vigente. Il valore complessivo di tali esercizi ammonta complessivamente a circa 1 milione di euro.

 

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