Torna in Corte di appello a Bologna il caso di Daniela Poggiali, l’ex infermiera dell’ospedale di Lugo accusata di aver ucciso una paziente di 78 anni con una iniezione di cloruro di potassio
Ci sarà un nuovo processo d’appello – il terzo – per Daniela Poggiali, l’ex infermiera all’ospedale Umberto I di Lugo, nel ravennate, accusata di aver ucciso, con un’iniezione letale di cloruro di potassio, una paziente 78enne, Rosa Calderoni, deceduta l’8 aprile 2014.
Lo hanno stabilito i giudici della Quinta sezione penale della Corte di Cassazione, accogliendo il ricorso della Procura generale di Bologna che aveva chiesto di annullare la sentenza d’Appello bis con cui la donna era stata assolta. La Suprema Corte ah quindi rinviato il caso rinvio ad altra sezione del Collegio distrettuale del capoluogo emiliano.
La Poggiali era stata condannata all’ergastolo in primo grado (marzo 2016) e assolta in appello a luglio 2017.
Nelle motivazioni della sentenza dei Giudici di secondo grado si faceva riferimento ai tempi della morte della paziente, che “non sono compatibili con quelli da somministrazione di una dose letale di potassio, che l’avrebbe uccisa molto più rapidamente”. Secondo i giudici, inoltre, la causa del decesso “può essere inquadrata in un fenomeno naturale, vedi verosimile scompenso glicemico”.
Esattamente un anno dopo la Cassazione aveva deciso di annullare l’assoluzione disponendo un nuovo giudizio di secondo grado. L’Appello bis si era concluso il 23 maggio del 2019 con una nuova assoluzione perché “il fatto non sussiste”.
Nel frattempo l’ex infermiera dell’Ausl Romagna era stata radiata dall’albo dei professionisti, al termine di un procedimento disciplinare conclusosi nel 2017, per le foto choc che la ritraevano sorridente accanto a un cadavere.
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