La ragazza, 19 anni, è stata uccisa da un’auto guidata da un uomo risultato positivo all’alcoltest, ora ai domiciliari per omicidio stradale

Travolta da un’auto mentre stava facendo jogging. La tragedia si è consumata in provincia di Bologna. La ragazza, in base a quanto riporta il Resto del Carlino, stava attraversando la strada sulle strisce quando è stata falciata e uccisa da un’automobile guidata un 45enne.

L’impatto sarebbe stato molto violento: la giovane avrebbe colpito prima il vetro della vettura, sfondandolo, poi sarebbe stata sbalzata per decine di metri.

I sanitari del 118, subito accorsi sul posto assieme al medico, hanno tentato disperatamente di rianimare la diciannovenne, ma per lei non c’è stato nulla da fare; il suo cuore ha cessato di battere per le gravi ferite riportate.

Il guidatore è stato sottoposto ad alcoltest, che avrebbe evidenziato un tasso alcolemico nel sangue di oltre quattro volte superiore al limite consentito (2,18 grammi per litro).

L’uomo, con precedenti per guida in stato di ebbrezza e resistenza a pubblico ufficiale,  è stato arrestato per omicidio stradale e ora si troverebbe ai domiciliari, in attesa di convalida.

“Ormai è sistematica l’applicazione dei domiciliari agli arrestati” commenta all’Ansa Giordano Biserni – presidente Asaps, Associazione Sostenitori ed Amici della Polizia Stradale. “Ma non è tanto questo, e solo questo il punto: stiamo assistendo – aggiunge – alla demolizione di tutto ciò che era stato fatto per il contrasto all’ubriachezza su strada. Di fatto la legge sull’omicidio stradale, con la concessione incrociata delle attenuanti generiche e del patteggiamento è superata, dal punto di vista delle pene per i responsabili”.

Per Biserni quanto era stato fatto sul fronte sanzionatorio con la legge sull’omicidio stradale si starebbe, nei fatti, smontando: “Dopo una prima fase in cui avevamo visto sentenze significative, ora mano a mano si stanno abbassando le pene e si sta tornando ai livelli di prima. La curva dell’attenzione su questo tema sta scendendo. Siamo alla ‘catena di smontaggio’ del contrasto all’ubriachezza su strada. E nessuno ne parla”. 

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