In occasione del Congresso in corso in Sardegna la Federazione dei medici di famiglia ribadisce la necessità di creare dei microteam per rispondere alle sfide professionali del futuro

Unità multi professionali composte da un medico di famiglia, un collaboratore di studio medico, un infermiere e, attraverso la definizione del ruolo unico, integrati dal medico di continuità assistenziale o, come sarà definito nel prossimo ACN, dal Medico di Medicina Generale a ciclo orario. La proposta dei microteam è stata lanciata dal Segretario generale della Fimmg in uno dei passaggi della sua relazione in occasione del 76° Congresso FIMMG-Metis in corso a Villasimius.

Una innovazione per la quale servono risorse, ha chiarito Scotti. “Risorse che da anni si è cercato di individuare attraverso meccanismi di sperimentazione anche all’interno dell’Accordo Collettivo Nazionale della Medicina Generale, meccanismi correttamente e fortemente voluti dagli stessi professionisti per tentare un indirizzo di sviluppo del proprio lavoro. Ma, diciamolo con chiarezza, quelle risorse non avrebbero dovuto essere orientate alla incentivazione degli obiettivi professionali e assistenziali e non di quelli organizzativi e strutturali come succede per tutte le altre categorie contrattuali del SSN?”.

Al Congresso è intervenuto anche il Ministro della Salute, Roberto Speranza, che nell’occasione ha anche visitato il camper della FIMMG della campagna #adessobasta.

“Dobbiamo proiettare la figura del medico di famiglia, che è oggettivamente essenziale, un pilastro del Ssn, – ha detto il titolare del dicastero di Lungotevere Ripa – dentro il tempo nuovo che ci propone alcune sfide significative”.

“Penso – ha specificato – al cambio della piramide demografica, ai cambiamenti che ne conseguono sul piano epidemiologico, alle nuove tecnologie, ai nuovi farmaci, all’innovazione. La sfida che credo questo Congresso debba in qualche modo assumere è come dentro questo tempo si possa valorizzare questa professionalità che è, e resta, essenziale e che però deve stare in questa nuova stagione. Io credo che in un lavoro di sinergia e ascolto, di confronto reciproco ci possa essere le condizioni per disegnare il medico di medicina generale del futuro”.

Presente a Villasimius anche il presidente della Fondazione Enpam, Alberto Oliveti.

“La medicina generale – ha affermato – è l’attività cardine di quell’assistenza sul territorio che garantisce il flusso contributivo più consistente alla Fondazione Enpam, e si basa su alcune peculiarità: assistenza di prossimità, relazione fiduciaria, competenze trasversali. Questa è la sua specialità. È la specialità che poi si riflette sull’individuo che ha un problema di salute, e che chiede di essere capito, di capire, e di trovare una semplicità di risposta nella complessità riferendosi a una persona alla quale affida la sua fiducia. Usiamo l’Intelligenza Artificiale! perché diventi un amplificatore di questa qualità erogata, non un’alternativa”.

“Difendiamo in questa fase evolutiva della professione, lo specialismo proprio di queste competenze generaliste”. Mi sembra abbastanza strano – ha concluso Oliveti – che in un momento di cambiamento e di adattamento, quando nel campo della formazione si auspica che i nostri figli imparino le cosiddette competenze trasversali invece i medici siano spinti solo verso un’ulteriore sempre più fine specializzazione. Chiediamo su questo un giusto sostegno, che sia professionale, ma sia anche organizzativo, formativo e comunicativo”.

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