Il Tribunale di Bolzano ha disposto un risarcimento di circa un milione di euro in favore dei parenti di una bambina di sette anni, morta dopo aver sbattuto la testa a scuola. Condannati, in solido, l’insegnante, l’Istituto scolastico e la Provincia
Ammonta a circa un milione di euro il risarcimento che un’insegnante di una scuola di Bolzano dovrà versare, in solido lo stesso Istituto e con la Provincia, ai familiari di una bambina di sette anni morta dopo aver sbattuto la testa durante l’intervallo. Lo ha stabilito il Tribunale civile del capoluogo altoatesino.
Il fatto – come riporta il Corriere dell’Alto Adige – risale alla mattina del 29 ottobre 2009.La piccola, mentre si trovava nel cortile del plesso scolastico nel corso della ricreazione, si era scontrata accidentalmente con un’altra alunna, battendo violentemente il capo contro quello della compagna. Poco dopo, rientrando in classe, si era sentita male e aveva vomitato.
L’insegnante aveva contattato i genitori riferendo loro il malessere della figlia, ma senza far cenno allo scontro avvenuto poco prima.
Riportata a casa dal padre, le condizioni della piccola erano peggiorate vistosamente, tanto da richiedere il trasporto in ospedale, dove era stata sottoposta a un intervento d’urgenza alla testa per cercare di limitare i danni di un’emorragia cerebrale. Troppo tardi, tuttavia. Nonostante l’operazione, infatti, per la bambina non c’era stato nulla da fare. La giovane paziente era deceduta dopo alcuni giorni di coma.
A distanza di oltre 10 anni da quella tragedia il Tribunale bolzanino ha riconosciuto la responsabilità della maestra, della scuola e della Provincia per quanto accaduto, in particolare “per inadeguatezza del soccorso prestato e quindi per intempestivo ricovero presso l’ospedale di Bolzano”. A detta del Collegio giudicante, in altri termini, la bambina si sarebbe potuta salvare se fosse stato subito avvisato il 118. A dicembre, tuttavia, è prevista l’udienza di appello dopo che tutti i convenuti hanno annunciato ricorso.
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