Chiesto il rinvio a giudizio per uno specialista in servizio in una clinica di Formia, accusato del decesso di una 21enne morta dopo una rinoplastica

Il sostituto procuratore presso il Tribunale di Cassino ha chiesto il rinvio a giudizio  di un anestesista finito sotto inchiesta in seguito al decesso di una 21enne di Lamezia Terme, morta una rinoplastica effettuata in una clinica di Formia nel giugno dello scorso anno

Il medico – come riporta il Messaggero – è indagato, con l’ipotesi di reato di omicidio colposo,  “per aver cagionato per colpa la morte” della  ragazza. Secondo l’ipotesi accusatoria formulata dal magistrato titolare del fascicolo, avrebbe agito con negligenza e imperizia in occasione dell’arresto cardiocircolatorio insorto nel corso dell’intervento chirurgico.

In particolare, lo specialista avrebbe somministrato alla paziente “in prima battuta atropina ed efedrina in luogo della adrenalina, poi infusa in un momento successivo”.

Inoltre, avrebbe omesso “di effettuare un immediato massaggio cardiaco esterno alla frequenza di 100/120 al minuto, praticandolo solo in una seconda fase al ritmo di 80/90 al minuto”, non attenendosi, dunque, alle linee guida prescritte per la rianimazione e determinando così “un ritardo nel ripristino della attività cardiaca, rilevata solo dopo tre minuti dall’inizio delle manovre rianimatorie, nonché nella perfusione cerebrale, con conseguente aggravamento del danno neurologico post-anossico”.

Chiesta invece l’archiviazione per gli altri indagati, ovvero 30 operatori sanitari appartenenti a vario titolo alle diverse strutture coinvolte. A loro carico non sono stati ravvisati infatti ulteriori profili di responsabilità penale. I consulenti tecnici della Procura, in particolare, hanno concluso “che non possono essere mosse censure di sorta al chirurgo che ha praticato l’intervento né tanto meno a tutti gli operatori sanitari che hanno prestato la propria assistenza alla paziente durante i ricoveri nelle fasi successive all’episodio acuto”.

L’udienza preliminare è fissata per il 27 gennaio 2021. Intanto i familiari della vittima – riferisce il Messaggero – hanno deciso di intraprendere direttamente anche un’azione civile.

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